Salta per mancanza del numero legale il consiglio comunale sulla vendita di quote di acqua pubblica ad Acea ed esplode la bagarre in aula: assenti alcuni consiglieri di maggioranza, otto quelli che non hanno risposto al primo appello. Al flop della maggioranza in assemblea è seguito un vertice della giunta, ma servirà anche un confronto di maggioranza prima di riassegnare la pratica all’ordine del giorno. Per mercoledì mattina è stata convocata una conferenza stampa del comitato No Inceneritori, che ha partecipato in massa alla seduta e secondo cui la «delibera dell’esecutivo è frettolosa, manca di passaggi formali, tra cui dei pareri tecnici, per arrivare un documento valido». Le perplessità hanno fatto breccia anche tra i consiglieri di maggioranza: tra le assenze più pesanti Lucia Dominici capogruppo di Forza Italia, il vicepresidente leghista dell’assemblea Devid Maggiora, Valeria D’Acunzo passata al Carroccio. Salta il consiglio ed è bagarre Consiglio affollato martedì pomeriggio a Palazzo Spada dove si è registrata la presenza di un centinaio tra attivisti del comitato No Inceneritori, cittadini e associazioni contrari all’operazione da 6 milioni di euro varata dalla giunta del sindaco Leonardo Latini. Clima teso dunque per l’ok alla cessione a Umbriadue, controllata da Acea, del 15 per cento di quote del Servizio idrico integrato in mano ad Asm, la società del Comune di Terni. Al primo appello sono mancati otto consiglieri e anche la seconda chiamata non è andata a buon fine, con il presidente Ferranti che non ha potuto fare altro che constatare l’assenza del numero legale e dichiarare sciolta la seduta. A quel punto, sia dal pubblico presente in aula che dai banchi di opposizione, si sono alzati cori e insulti: «buffoni», «scemi» e «ridicoli». CGIL: «TARIFFE RESPONSABILITà DEI SINDACI» Neri-Ferranti A intervenire in aula Fabio Neri del comitato No Inc: «Fermiamoci per un istante, sospendiamo […]