INTERVISTA. Per Vandana Shiva la guerra è usata dai monopolisti e dalla finanza per aumentare i loro profitti. E la lobby degli ogm è pronta ad approfittarne DI MANLIO MASUCCI, IL MANIFESTO, 2 GIUGNO 2022 Vandana Shiva, presidente di Navdanya International, è in Italia per presentare il suo ultimo libro Dall’avidità alla cura (Emi). Un tour che partirà da Napoli e arriverà fino a Torino, passando per Roma, Firenze, Milano. In particolare, l’attivista indiana sarà ospite a Napoli della manifestazione Berlingueriana, a Roma dell’amministrazione capitolina e dell’Ubi (Unione buddisti italiani), a Torino di Cinemambiente. La incontriamo per parlare della situazione globale, dell’aumento delle diseguaglianze e dei preoccupanti dati sull’obesità rilasciati dall’Oms. Le questioni globali hanno immediate ripercussioni sul locale. È il caso della guerra in Ucraina e della crisi del grano ma, mette in guardia Vandana Shiva, bisogna essere molto attenti per evitare le speculazioni finanziarie sul cibo. Parlando di Italia, l’attivista indiana si sofferma anche sul tentativo di proporre gli Ogm come soluzione alla presunta crisi alimentare e della legge sul biologico appena approvata dal nostro governo. Il titolo del suo ultimo libro esprime un desiderio o qualcosa si sta muovendo in questa direzione? Quanto è forte l’influenza delle multinazionali sulle nostre vite? Il libro parla sia di una tendenza che sta crescendo, con l’aumento delle emergenze che minacciano la vita, sia della mia visione di un mondo migliore che possiamo creare abbandonando l’avidità come forza trainante dell’economia e della società e del nostro rapporto con la natura, facendo della cura per la terra e per gli altri il valore guida. L’influenza delle multinazionali sulle nostre vite è cresciuta negli ultimi trent’anni di globalizzazione neo-liberale. Ma le persone hanno resistito. Il tentativo di privatizzare e mercificare i movimenti è stato fermato dalla lotta per la democrazia dell’acqua in India e in Italia. […]