Di LUCA MERCALLI, IL FATTO FOR FUTURE , 29 MARZO 2022 In Italia – Tra domenica 20 e lunedì 21 marzo, proprio a ridosso dell’Equinozio di primavera, aria fredda da Est ha ancora portato neve a 600-900 m dal Gargano, alla Sila, all’Etna. In seguito un vasto anticiclone ha ristabilito ovunque il sereno, l’eredità delle correnti balcaniche si è ancora avvertita con gelate notturne nelle pianure interne, mentre nelle ore centrali l’efficace soleggiamento ha fatto salire i termometri diffusamente a 20 °C e oltre per la prima volta quest’anno, delineando notevoli escursioni termiche giornaliere. A Castell’Alfero, località presso Asti dal clima molto continentale, giovedì Arpa Piemonte ha misurato un divario di quasi 28 °C tra una minima di -6,2 °C e una massima di 21,6 °C! E venerdì, mentre i giovani dei Fridays for Future tornavano in piazza a chiedere più azione e giustizia climatica, gran parte del Centro-Nord misurava 20-23 °C, come fosse inizio maggio. Prosegue la siccità, corresponsabile di un grande incendio boschivo presso Longarone, i cui fumi hanno invaso la Val Belluna. L’Autorità di bacino del fiume Po definisce la situazione “estrema”, con la portata media di marzo 2022 ridotta a meno di metà della norma e ai minimi per il periodo in un trentennio lungo tutta l’asta fluviale fino al Delta. Qualcosa cambierà a metà settimana grazie alle piogge di una perturbazione atlantica, sperando che siano seguite da altri episodi. Nel mondo – Una mitezza sbalorditiva ha interessato il 18 marzo l’Antartide orientale, raggiunta da un “fiume” atmosferico di aria marittima con elevato contenuto di umidità e calore in arrivo dall’oceano a Sud dell’Australia. Alla base scientifica italo-francese “Concordia”, a 3.233 metri nel cuore della calotta polare, la temperatura massima è salita a -12,2 °C, mentre in questa stagione, alle soglie della lunga notte antartica, la norma sarebbe […]