I dati autoprodotti che “giustificano” la nuova linea Salerno-Reggio Calabria sono criticati da moltissimi esperti: è un progetto dal costo di 7,7 miliardi senza alcun senso DI GIORGIO RAGAZZI, IL FATTO QUOTIDIANO, 9 MAGGIO 2022 Gli investimenti in nuove linee ferroviarie sono interamente finanziati dallo Stato, a fondo perduto in quanto non verranno mai né remunerati né ammortizzati. È evidente quindi l’interesse pubblico a che sia accertata l’effettiva utilità sociale di questi investimenti. Ma l’analisi costi/benefici viene demandata proprio a RFI, la società delle ferrovie che decide gli investimenti e gestisce la rete, in conflitto d’interesse: per RFI non è difficile trovare chi prepari analisi che giustifichino investimenti già decisi.RFI ha dunque reso nota l’analisi costi/benefici (ACB) di un progetto dal costo di 7,7 miliardi (a valore attuale) che comprende il primo lotto della nuova linea alta velocità Salerno-Reggio Calabria, cioè il tratto Battipaglia-Praia (6,1 miliardi), la galleria tra Paola e Caserta (1,2 miliardi) e altri interventi minori. Sulla linea attuale, da Battipaglia a Praia un treno impiega 1 ora e 20 minuti. Eliminando la fermata intermedia e con un treno veloce il tragitto potrebbe già oggi essere ridotto a poco più di un’ora: merita costruire una linea nuova, che non sarebbe comunque ad alta velocità, e spendere più di 6 miliardi per ridurre di pochi minuti questo viaggio?Considerando i flussi di cassa l’investimento appare pessimo: a fronte dei 6,1 miliardi investiti nella nuova linea, RFI si attende, a valori attuali, ricavi da pedaggi di appena 398 milioni nell’arco dei prossimi 40 anni, insufficienti persino a coprire i costi di manutenzione della linea. Lo Stato dovrà quindi sussidiare anche i costi di gestione. Un vero salasso, per giustificare il quale RFI ricorre appunto all’ACB (analisi costi-benefici), secondo cui vi sarebbero “flussi in entrata” (cioè benefici sociali) di 6,6 miliardi e […]