AFGHANISTAN. Ritorna l’obbligo di coprire il volto. Pene per padri e mariti: «Sono loro proprietà». Si allontana il riconoscimento internazionale dell’Emirato afghano. Attesi conflitti interni DI GIULIANO BATTISTON, IL MANIFESTO, 8 MAGGIO 2022 «Meglio il burqa, oppure a casa». Con una cerimonia ufficiale tutta al maschile in quello che una volta era il ministero per gli Affari femminili, i Talebani ieri hanno ufficializzato un nuovo decreto. Porta la firma dell’Amir ul-mumineen, la Guida dei fedeli Haibatullah Akhundzada, ma è reso pubblico nella sede del ministero per la Promozione della virtù e la prevenzione del vizio. RIGUARDA LE DONNE: «Tutte coloro che non sono né troppo anziane né troppo giovani dovranno coprire il viso in pubblico», meglio «con un chadori (burqa, ndr) che è parte della nostra tradizione ed è un abito che fa onore», ha dichiarato in una nota Shir Mohammad, funzionario del ministero. L’ANNUNCIO, in una sala gremita di uomini, barbe lunghe bianche e brizzolate, ampi turbanti e sguardi soddisfatti, è stato dato dal ministro di fatto Mohammad Khalid Hanafi, che ha concluso tre ore di discussione sulle tante virtù degli abiti femminili che coprono le donne dalla testa ai piedi. Per lui, si tratta di assicurare «alle nostre sorelle di vivere con dignità e in sicurezza», per evitare «che, quando le incontrano, gli uomini che non sono parte della famiglia vengano provocati». Unica soluzione? Che rimangano visibili «solo gli occhi». L’abito si può scegliere, purché copra tutto il corpo, non sia stretto da far vedere le forme: meglio usare quello che noi siamo soliti definire burqa. Graduali e progressive le penali per chi non segue l’obbligo. Colpiranno gli uomini della famiglia della donna, considerata loro proprietà: alla prima segnalazione, ci si assicura una visita dei Talebani a casa e una raccomandazione al marito, padre, fratello o figlio; alla seconda segnalazione, […]