DI FEDERICO M.BUTERA, IL MANIFESTO, 1 MAGGIO 2022 Un dibattito che si anima periodicamente è quello che riguarda l’occupazione di suolo e l’impatto ambientale degli impianti fotovoltaici ed eolici nella prospettiva, che l’Europa si è posta, di arrivare al 2050 con emissioni nette zero. Di rado, però, in questo dibattito spesso molto acceso vengono messi in campo i termini reali del problema, cioè le quantità e i criteri di valutazione. Forse vale la pena provare a fare un po’ di chiarezza, o almeno portare il dibattito entro un alveo di razionalità. Per fare ciò occorre, prima di tutto, stabilire quali sono le quantità in gioco e, per farlo, ci riferiamo al solo documento ufficiale aggiornato a oggi disponibile riguardante un possibile percorso di decarbonizzazione (net zero carbon) dell’Italia al 2050. È la “Strategia italiana di lungo termine sulla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra” (pdf qui), prodotto nel gennaio 2021 congiuntamente dai ministeri dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dello Sviluppo Economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti e delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali. Secondo questo documento occorrono 200-300 GW solari e 40-50 GW eolici per azzerare le emissioni dell’Italia al 2050. Questi valori derivano dalle seguenti ipotesi: Riduzione dei consumi, specialmente nel settore civile e nei trasporti, tanto da arrivare, nel 2050, al 60% di quelli del 2018. Azzeramento delle emissioni del settore edilizia, con l’eliminazione dei combustibili fossili, sostituiti, per il riscaldamento e la produzione di acqua calda, da elettricità rinnovabile che alimenta pompe di calore e dalle biomasse. Azzeramento delle emissioni del settore mobilità e trasporti, attraverso: a) il dimezzamento del parco auto b) lo sviluppo della mobilità pedonale, ciclabile e del telelavoro c) lo spostamento del trasporto merci dalla gomma al ferro, e altre misure; il tutto con mezzi di trasporto mossi […]