Comunicato Stampa
MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA:
UNA BELLA NOTIZIA…SE NON RIMANE UNA SCATOLA VUOTA
La notizia, arrivata dopo l’incontro con alcune associazioni ambientaliste con Mario Draghi, che nel futuro Governo ci sarà il MINISTERO ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA non può che fare un grande piacere a chi, da anni, porta avanti questa richiesta.
“Unire lo sviluppo economico con la questione ambientale – dichiara Stefano Zuppello, Presidente di Verdi Ambiente e Società – può essere l’occasione che gli ambientalisti aspettavano da sempre per determinare un nuovo tipo di sviluppo. La sfida è davvero importante e può contare sul Next generation Eu dove è previsto che il 37% dei 210 miliardi destinati all’Italia, circa 78 miliardi, debbano essere destinati alla sfida climatica. Quindi il banco di prova per misurare la vera importanza di questo Ministero sarà proprio conoscere su quale programma verranno investiti questi fondi. Gli obbiettivi per noi ambientalisti sono chiari: decarbonizzazione rivedendo le politiche energetiche del nostro Paese riscrivendo il Piano Nazionale Energia e Clima che punti realmente sulle rinnovabili; riconversione investendo fondi su questo fronte con la riconversione di industrie inquinanti promuovendo la innovazione tecnologica e la bioeconomia; riqualificazione del territorio con fondi destinati ad interventi di messa in sicurezza di paesi e città con un piano di risanamento idrogeologico; economia circolare a partire dal riciclaggio dei rifiuti e dal riutilizzo del materiale; patrimonio ambientale con la necessaria implementazione del nostro patrimonio naturale con nuovi parchi e aree protette. Per far si che questo Ministero, come ci auguriamo, non rimanga una scatola vuota – continua Zuppello – si dovrà quindi rivedere il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) adeguandolo a quanto, tra l’altro, ci richiede espressamente l’Europa con le linee guida recentemente approvate. Aspettiamo, quindi, che dopo l’annuncio importante di questo nuovo Ministero, ci siano dei fatti concreti che possano determinare un vero cambiamento del modello di sviluppo. La crisi sociale ed economica che la pandemia sta generando, l’aumento conseguente delle disuguaglianze sociali, sono questioni che possono essere affrontate solo con dei reali cambiamenti degli stili di vita e creando una società più equa e sostenibile”.
Roma, 12 febbraio 2021