Un passo avanti ed uno indietro.
Il Campidoglio fa sapere di aver “approvato importanti modifiche” al regolamento del verde urbano.
Il testo, però, era stato firmato dalla stessa giunta appena due anni fa.
Si credeva mancasse solo la sua approvazione da parte dell’Assemblea comunale.
Ma in Aula Giulio Cesare questo provvedimento non è mai arrivato perché.
Le importanti modifiche
Nel gennaio del 2019 la sindaca Raggi aveva annunciato, da parte della giunta capitolina, il via libera ad un regolamento per la cui elaborazione si erano spesi professionisti e decine di associazioni.
Un “risultato storico”, venne definito dalla prima cittadina, che però a distanza di due anni è stata oggetto di “importanti” correzioni.
“Abbiamo effettuato un lungo e complesso lavoro di revisione – ha riconosciuto l’assessora al Verde Laura Fiorini – per dare coerenza complessiva e organicità al testo, al fine di evitare difficoltà interpretative, vuoti normativi o potenziali conflitti con normative di rango superiore”.
L’intervento del Governo
Le normative di rango superiore, con tutta probabilità, fanno riferimento ad un provvedimento approvato dal Governo Conte.
Nell’aprile del 2021, sulla spinta della LipuBirdLife e di altre 12 associazioni, il consiglio dei Ministri ha infatti fissato i criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico.
Una scelta apprezzata che ha però indirettamente contribuito a mettere a nudo, casomai ve ne fosse bisogno, la lentezza della pachidermica macchina comunale.
Il governo, venne sottolineato in quell’occasione utilizzando un’espressione mutuata dalle competizioni sportive, aveva “doppiato” il Campidoglio.
Le correzioni introdotte
Ma in cosa sono consistite le modifiche apportate dalla giunta Raggi alla delibera che, sempre la giunta, aveva approvato due anni prima?
“Abbiamo introdotto in più parti taluni correttivi volti ad evitare che criteri tecnici astratti potessero avere ricadute negative sul concreto contesto urbano.
È stata inoltre fornita una disciplina di maggiore dettaglio con riferimento al Catasto delle aree verdi” si è premurata di spiegare Fiorini.
Per l’assessora comunque “rimane invariato l’impianto generale del Regolamento, con il raggruppamento di norme relative al sistema arboreo e alle forme di tutela e salvaguardia del verde storico” ma si gettano le basi “per lo sviluppo del Piano del Verde e per la costituzione della Consulta del Verde”.
Associazioni divise sul giudizio
Fermo restando che manca sempre, come due anni fa, l’approvazione dell’Aula Giulio Cesare, va registrata la difformità di valutazioni in merito alle “importanti modifiche” appena introdotte.
Per l’associazione Villa Pamphilj e per la onlus Verde Ambiente e Società, il giudizio è profondamente negativo.
Non sono però le uniche ad essersi espresse.
Secondo Giorgio Osti, del coordinamento delle associazioni impegnate nel regolamento “non hanno riscontro le critiche relative ad uno ‘stravolgimento’ del testo precedente non avrebbero riscontro.”
Perché “la numerosità delle modifiche” (circa 400 emendamenti) “risponde solo ad una necessità meramente tecnico-giuridica legata all’approvazione del dispositivo”.
Né, ha sottolineato Osti, “è venuta meno la concertazione con le associazioni” perché, ha chiarito Osti, sono in questi anni “intercorse numerose discussioni tra il nostro Coordinamento, l’assessora Fiorini ed il consigliere Di Palma”.
Storico risultato o storico ritardo?
Ciò detto, la nuova approvazione rappresenta “un esito fortemente atteso” perché, ammette il coordinamento, “nutrivamo serie preoccupazioni che il ritardo accumulato col suo riesame in questi ultimi due anni non raggiungesse l’approvazione”, visto l’avvicinarsi del rinnovo elettorale.
Tuttavia la discussione di questo provvedimento, in Assemblea Capitolina, non è ancora stato calendarizzato e manca pertanto la sua agognata approvazione.
Ne consegue che oggi, il risultato ottenuto, è quello di due anni fa.
Niente “risultato storico”.
Di storico, semmai, c’è solo il ritardo con cui si proverà ad approvare quest’atteso regolamento.
(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 13 gennaio 2021 sul sito online “Roma Today”)
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N.B. – Riguardo alla “concertazione con le associazioni” si mette in evidenza che l’esame delle centinaia di emendamenti apportai dall’Assessora Laura Fiorini è avvenuto con un gruppo ristretto di lavoro costituito soltanto da 7-9 persone, fra cui – fisse – le associazioni per Villa Pamphilj e VAS, oltre che l’INU Lazio che ha nutrito diverse perplessità, per cui non si può dire che sia di certo schiacciante la presunta maggioranza di chi ha oggettivamente lavorato all’esame degli emendamenti: in forza di questa striminzita maggioranza si sente in diritto di parlare il rappresentante del Comitato di Quartiere Tor Carbone-Fotografia” come coordinatore, a nome anche di chi non ha mai partecipato ai lavori e non .
Per un opportuno confronto su quella che è stata una vera e propria “concertazione con le associazioni” si portano alcune foto delle riunioni che si sono svolte nel primo semestre del 2018 in presenza dell’allora Assessora Pinuccia Montanari per la redazione del testo del Regolamento del Verde.
Sede Assessorato in via di Porta Metronia 14 febbraio 2018
Aranciera 7 marzo 2018
Sempre riguardo alla “concertazione con le associazioni” si mette in risalto che il gruppo di lavoro non ha affatto concordato gli ultimi ulteriori emendamenti portati all’ultimo minuto dalla Assessora Laura Fiorini.
L’articolo non riporta inoltre che fra i motivi di forte contrarietà delle associazioni per Villa Pamphilj e VAS c’è la “scorciatoia” di dubbia legittimità che l’Assessora Laura Fiorini intende percorrere per evitare di dover acquisire nuovamente il parere dei Municipi, avendo fatto approvare come “modifica” della decisione di Giunta n. 2 del 16 gennaio 2019 la bellezza di 400 emendamenti presentati come meramente “formali” e non sostanziali: a tal ultimo riguardo appaiono del tutto contraddittorie le “importanti modifiche” che se di tipo formale non si capisce perché debbano essere “importanti”, così come appare risibile una “concertazione con le associazioni” durata per tutto l’anno 2020 per concordare solo degli emendamenti formali.
Dott. Arch. Rodolfo Bosi