Da qualche settimana un lupo (così classificabile almeno a prima vista e fenotipicamente, cioè in base alle caratteristiche esterne), si aggirava nel centro urbano di Potenza frequentando cortili e strade dove, con una certa facilità, trovava cibo messo a disposizione per cani e gatti. Ieri il sindaco leghista di Potenza, Mario Guarente, ha annunciato che «grazie all’intervento di un veterinario giunto da fuori regione, con la tecnica della teleanestesia, che non ha creato alcun nocumento all’animale, è stato catturato l’esemplare di lupo, per la cui presenza in città da qualche mese giungevano segnalazioni di nostri concittadini». Guarente era presente, insieme agli esperti del Dipartimento regionale ambiente, alle operazioni di cattura svoltesi alle ore 9 dell’8 dicembre 2020, in via Fabio Filzi. Il Sindaco ha spiegato che sono «stati prelevati i campioni necessari a determinare con precisione la razza dell’esemplare che momentaneamente è stato trasferito, con tutte le cautele del caso, nel canile municipale di contrada Tiera, in attesa dell’esito delle analisi che, nel caso confermino trattarsi di lupo, attiveranno la procedura per la sua reimmissione nel proprio habitat naturale». Legambiente Basilicata, «pur apprezzando la tempestività con cui il sindaco Guarente si è adoperato in questa circostanza» precisa che «la procedura messa in atto dal comune, e da quello che si apprende dalla nota diffusa soprattutto da parte della Regione Basilicata, è sbagliata e non in linea con gli strumenti e le procedure utilizzate in questi casi. Il lupo è infatti tutelato dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE), recepita dall’Italia con DPR dell’8 settembre 1997, n. 357, che inserisce il lupo negli allegati B e D, proibendone la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione. Per questa ragione, le catture effettuate in Italia legalmente, per motivi scientifici o gestionali, sono tutte autorizzate, in deroga alla suddetta […]