L’Alta Murgia diventa un Parco per api e farfalle

 

Il progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle” e realizzato nell’ambito delle “Azioni per la protezione degli impollinatori e diffusione dell’entomofauna” del ministero dell’ambiente, punta «tutelare gli insetti impollinatori e avviare un percorso di conoscenza sul loro prezioso ruolo, indispensabile per il mantenimento della biodiversità, la produzione diversificata di colture agricole e la funzione di indicatori della qualità ambientale».

Attività per la salvaguardia di api e farfalle nel territorio protetto che  il Parco Nazionale dell’Alta Murgia metterà in campo nei prossimi mesi in sinergia con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile e il Dipartimento di biologia dell’università di Firenze.

L’Ente Parco sottolinea che «in cima agli obiettivi c’è l’individuazione di interventi di miglioramento ambientale e di pratiche di gestione delle aree forestali e agricole, per favorire una migliore condizione degli impollinatori selvatici presenti nel Parco.

Step che seguirà alle attività di campo volte a conoscere le specie di flora più attrattive per gli insetti e localizzare il tipo di vegetazione di maggiore interesse».

Il progetto“Alta Murgia: un Parco per api e farfalle” prevede anche la realizzazione di una prima check list dei lepidotteri e apoidei, attraverso indagini di campo e la raccolta di dati disponibili in letteratura, per realizzare  la Carta della Vocazione Apistica del Parco dell’Alta Murgia, con informazioni specifiche sulle aree di presenza e frequentazione delle specie.

Un focus particolare lo avranno le specie di interesse comunitario e incluse nella Direttiva Habitat, quelle rare, di importanza conservazionistica o con popolazioni in forte riduzione.

Le azioni di tutela saranno affiancare da attività di informazione e sensibilizzazione sull’importanza di api e farfalle nel mantenimento della qualità del territorio: «Il progetto – spiega ancora il Parco –  prevede webinar rivolti ad agricoltori, apicoltori e cittadini, con approfondimenti sugli aspetti ecologici delle specie e volti a integrare al meglio le attività produttive con le necessità di conservazione; pillole YouTube con curiosità e la descrizione degli impollinatori, in particolare delle specie “bandiera” e degli ambienti del Parco più a loro idonei; attività di citizen science con bioblitz sul territorio, per educare la comunità riguardo le specie presenti nel Parco e sensibilizzarla sull’importanza di  tutelarle». 

Il primo dei bioblitz è in programma il mo 9 gennaio e ai partecipanti sarà chiesto di cercare e identificare un numero più alto possibile di api e farfalle, caricando foto e osservazioni sulla piattaforma iNaturalist.

La forte diminuzione degli impollinatori riguarda l’intero Pianeta: secondo la European Red Lists of Bees  delle 2.000 specie presenti in Europa l’8% è in declino e il 9% a rischio estinzione.

In Italia, delle 151 specie di api native, 5 sono considerate potenzialmente estinte, 10 sono in pericolo, 2 in pericolo critico, 4 sono vulnerabili e 13 risultano vicine a uno stato di minaccia.

I dati sui Lepidotteri non sono dissimili.

Secondo la European Red List of Butterfly, il 9% delle farfalle europee sono minacciate e la gran parte vive nell’Europa meridionale. In Italia le specie a rischio estinzione sono 18, il 6,3% di quelle valutate.

Francesco Tarantini, presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, conclude: «L’obiettivo è contrastare la progressiva scomparsa di api e farfalle. Cambiamenti climatici, uso massiccio di pesticidi e agricoltura intensiva hanno alterato il delicato equilibrio degli ecosistemi, con una riduzione in crescendo degli impollinatori.

Serve ricordare che dipendiamo dalle api e alla loro scomparsa, in breve tempo e con molte probabilità, seguirebbe la nostra.

Se poi si fa un cenno ai risvolti economici, va detto che api domestiche e impollinatori selvatici permettono l’impollinazione di oltre l’85% delle piante selvatiche e più del 70% delle colture agrarie, per un valore in Italia di 2 miliardi di euro l’anno.

Il Parco sta incrementando le azioni per tutelare questi preziosi insetti, sia su un piano scientifico sia attraverso attività di citizen science, sensibilizzando i cittadini sulla necessità di proteggerli».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 30 novembre 2020 sul sito online “greenreport.it”)

 

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