Non si fa altro che incolpare il Cinghiale (Sus scrofa) per i danni all’agricoltura, ma in realtà sembra che le cose non stiano proprio così. A parte il fatto che i bipedi pretesi senzienti dovrebbero lasciar fare il loro lavoro ai Lupi (Canis lupus), i primi limitatori del numero di Cinghiali, è ben vero che da anni il mondo agricolo lamenta la crescita dei danni alle coltivazioni prodotti dal Cinghiale sebbene l’aumento della pressione venatoria sulla specie non abbia causato altro che…l’ulteriore crescita della popolazione (G. Massei e Altri, Wild boar populations up, numbers of hunters down? A review of trends and implications for Europe, 2015; C. Consiglio, Occorre abbattere i cinghiali per limitarne i danni?, 2014). Un recente convegno svoltosi a Torino nel giugno scorso ha provato a fornire elementi scientifici sull’argomento. Ne riportiamo la sintesi. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus Il Cinghiale vittima innocente. (Roberto Piana) Anche la scienza oggi riconosce che il cinghiale è oggetto di sfruttamento a spese della collettività e a vantaggio di pochi, i cacciatori. I giornali riportano frequentemente notizie di campi devastati o incidenti stradali causati dalla specie cinghiale (Sus scrofa). Il cinghiale è davvero il nemico che i media dipingono? Perché il cinghiale si è così diffuso? Perché gli interventi di contenimento disposti da Città Metropolitane e Province non consentono di ridurre i numeri di presenza della specie e i conseguenti danni all’agricoltura? Qual è la causa di questa diffusione? Numerosi studi scientifici dimostrano che è la caccia la causa dei danni arrecati da questa specie e che le attività di controllo basate sugli abbattimenti non sono efficaci, anzi comportano l’aumento dei danni. I.S.P.R.A., diffusione del Cinghiale (Sus scrofa) in Italia La presenza del cinghiale oggi in Italia “Nel periodo medioevale il cinghiale era diffuso in gran parte del nostro Paese. A partire dal 1500 cominciò tuttavia, a causa delle uccisioni da parte dell’uomo, un declino, che culminò all’incirca un centinaio di anni fa, quando la specie, ad esempio, risultava del tutto assente nell’Italia […]