Ci sono voluti 10 anni di impegno e dedizione ma alla fine è stata aperta la Jubilee Pool di Penzance, in Cornovaglia, una piscina geotermica che utilizza il calore sotterraneo per mantenere l’acqua di mare a 35° C.
Gli ingegneri che hanno lavorato al progetto ammettono però che «i romani ci hanno battuto di 2000 anni a Bath».
Il boss di Jubilee Pools Nicola Murdoch ha detto a BBC News che «la piscina sarà aperta tutto l’anno, anche se potrebbe non essere possibile questo inverno a causa delle restrizioni del Covid-19».
In situazioni normali, la piscina geotermica potrà ospitare 50 persone, ma secondo le regole attuali il limite sarà di 15.
La prime persone a nuotare nel lido geotermico sono stati i membri della famiglia di una nota ex nuotatrice locale e sostenitrice del progetto, Joyce Cooper, che aveva partecipato all’apertura del lido Jubilee Pools 85 anni fa ma che è morta prima che il progetto geotermico potesse essere completato.
La piscina geotermica è l’ultima parte di un progetto di rinnovamento da 1,8 milioni di sterline, in parte finanziato da un’offerta pubblica di azioni alla quale hanno aderito 1.400 persone – 970 abitanti nell’area di Penzance – sottoscrivendo quote per 540.000 sterline.
La perforazione del pozzo geotermico è iniziata nel novembre 2018, ma ha trovato un ostacolo nell’aprile 2019 quando gli ingegneri hanno riscontrato «una zona con un flusso d’acqua molto elevato» a 410 metri di profondità e questo significava che la profondità pianificata di 1.400 metri non poteva essere raggiunta e che per raggiungere la temperatura target erano necessarie ulteriori pompe.
Il riscaldamento della piscina funziona estraendo l’acqua calda dal pozzo geotermico, quindi trasferendo quel calore alla piscina prima di re-iniettare l’acqua più fresca nel terreno.
Si tratta del primo impianto del genere nel Regno Unito e secondo i promotori e i progettisti «fungerà da vetrina per la fornitura di calore geotermico low-carbon».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 31 agosto 2020 sul sito online “greenreport.it”)