Saranno oltre duemila piante autoctone, distribuite su 10mila metri quadri. Fra queste ci sono acero, biancospino, carpino, ciliegio, frassino, melo selvatico, nocciolo, pero selvatico, prugnolo, rosa canina, sanguinella, quercia e tiglio. Il Parco Nord si prepara a ospitare la prima ‘Food Forest’ pubblica a Milano, realizzata in collaborazione con Etifor, società nata all’interno dell’Università di Padova e composta da ricercatori ambientali con diverse specializzazioni. Un progetto che vuole prima di tutto educare i cittadini al riconoscimento di piante e arbusti: su ogni pianta sarà applicata una targhetta con un QR code, tramite il quale il visitatore potrà conoscere la storia di specie spesso poco note e il loro utilizzo in cucina. Chi vuole, potrà ‘adottare’ gli alberi che cresceranno. Lo potrà fare sul portale Wownature.eu, scegliendo la specie che preferisce: “Verrà inviato a casa un attestato con le esatte coordinate geografiche, così chi ha adottato le piante saprà esattamente dove si trovano e potrà vederne la crescita. Inoltre, sarà invitato per assistere alla piantumazione”, spiega Lucio Brotto, fondatore di Etifor. La messa a dimora è prevista in autunno. Un altro modo per supportare il progetto è partecipare ai Green Saturdays, partiti l’11 luglio e organizzati dalla catena di ristoranti ‘That’s Vapore’: ordinando piatti vegetariani si destinerà il 50% dei ricavi alla piantumazione di alberi. “I boschi possono avere funzioni diverse. Alcuni sono pensati in particolare per catturare anidride carbonica, e in quel caso si scelgono piante in grado di assorbirne il più possibile. Altri sono creati per filtrare l’acqua, uno dei tanti benefici che gli alberi adulti (con almeno cinque anni di vita) possono dare al terreno. E poi ci sono quelli a uso culinario o alimentare, come appunto la Food Forest”, continua Brotto. Non si tratterà di un supermercato a cielo aperto, però: i prodotti non potranno essere raccolti dai visitatori. “Lo scopo del progetto è soprattutto educativo”, spiega in una nota […]