Fronte dell’incendio che si allarga e che si avvicina sempre più al centro abitato, direzione del vento che sta “spingendo” il rogo e gente scesa in strada impaurita, tra cui cittadini che si mettono a disposizione per le operazioni di contenimento e contrasto, costituendo un problema più che un sostegno.
Un’altra notte di passione e preoccupazione all’Aquila per l’incendio, di origine dolosa perché sono stati trovati inneschi, che sta flagellando il monte di fronte al popoloso quartiere di Pettino e che non è sotto controllo.
Il Comune dell’Aquila ha chiesto alla presidenza del Consiglio dei ministri la dichiarazione dello stato di emergenza a causa degli incendi che stanno interessando da giovedì pomeriggio della scorsa settimana le zone dei quartieri di Pettino e Cansatessa e la frazione Arischia.
Il sindaco Pier Luigi Biondi ha intanto interessato il dipartimento di Protezione civile nazionale affinché sia concesso il rifornimento di carburante dei mezzi aerei di soccorso direttamente all’aeroporto di Preturo.
“Nel corso della giornata – ha dichiarato Biondi – sono stati censiti i residenti delle zone interessate dal perimetro del fuoco.
Si tratta di 1800 residenti, ma di questi solo una novantina sono nelle case più vicine al fronte delle fiamme“.
Una trentina di nuclei familiari rischiano di essere evacuati dalle loro abitazioni: le ordinanze per il loro trasferimento sono pronte.
Il centro operativo comunale è stato riunito nel piazzale dell’Inail.
A Pettino si registra la presenza di molte persone in strada lungo via del Castelvecchio, via Sfrizzoli e in altre che sono alle pendici della pineta: non sono pochi coloro che fanno filmati o foto e li postano sui social. L’effetto delle fiamme, di notte, è angosciante.
Il rogo è ben visibile da ogni parte della città.
Così come si avverte anche a distanza l’odore acre del fumo.
Vista la situazione che si sta delineando, non c’è certezza che le linee tagliafuoco possano reggere al cento per cento.
In tal senso, c’è timore che le fiamme possano arrivare alla zona di Madonna Fore e San Giuliano, molto frequentata dagli aquilani, già colpita dal rogo devastante del 2007.
Le operazioni di spegnimento con canadair ed elicotteri riprendono martedì mattina alle 6.
Secondo quanto si è appreso, sono circa 300 le persone che stanno operando nel fronte aquilano e su quello, che deve comunque essere monitorato perché non domato, divampato per primo nella collina che sovrasta la frazione aquilana di Arischia.
Sul posto oltre ai vigili del fuoco, protezione civile, volontari, esercito, forze dell’ordine e polizia locale.
(Articolo di Alberto Custodero, pubblicato con questo titolo il 4 agosto 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)