Secondo lo studio “Projections of global-scale extreme sea levels and resulting episodic coastal flooding over the 21st Century”, pubblicato su Scientific Reports da un team di ricercatori internazionale guidato da Ebru Kirezci dell’università di Melbourne, dimostra che, a causa dei cambiamenti climatici, nei prossimi 80 anni le inondazioni costiere in tutto il mondo aumenteranno di circa il 50%, mettendo in pericolo milioni di persone e causando danni alle infrastrutture costiere per altri miliardi di dollari. Dallo studio emerge che, a livello globale, la superficie terrestre sottoposta a un rischio estremo di alluvione aumenterà di oltre 250.000 km2, il 48% in più, raggiungendo oltre 800.000 km2. I ricercatori spiegano che «questo significherebbe che circa 77 milioni di persone in più saranno a rischio di inondazioni, con un aumento del 52%, arrivando a 225 milioni. Il rischio economico in termini di infrastrutture esposte aumenterà fino a 14,2 trilioni di dollari, che rappresentano il 20% del PIL globale.» L’analisi si basa su uno scenario climatico nel quale le concentrazioni di CO2 nell’atmosfera continuano ad aumentare rapidamente e Kirezci ricorda che «un clima caldo sta spingendo l’innalzamento del livello del mare perché l’acqua si espande man mano che si riscalda e i ghiacciai si stanno sciogliendo. I cambiamenti climatici stanno anche aumentando la frequenza di evennti marini estremi, il che aumenterà ulteriormente il rischio di alluvioni. Quel che i dati e il nostro modello ci stanno dicendo è che, rispetto ad oggi, ciò che vediamo come un evento alluvionale estremo da 1 ogni 100 anni, a causa dei cambiamenti climatici sarà 10 volte più frequente». Un altro autore dello studio, Ian Young, del Department of Infrastructure Engineering dell’università di Melbourne, fa notare che «mentre l’Europa nord-occidentale è particolarmente esposta all’aumento del rischio di alluvione, lo studio mostra altre importanti aree a rischio in ogni continente con hotspot in […]