Anche su Il Manifesto Sardo (“Spiaggia a numero chiuso, solo se la misura di salvaguardia ha un senso e si può controllare“), n. 311, 1 agosto 2020
Il Presidente dell’Ente parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena ha emanato l’ordinanza del 27 luglio 2020 per vietare parzialmente l’accesso sul 75% della Spiaggia di Cavalieri, sull’Isola di Budelli, a causa dei forti fenomeni erosivi determinati dall’eccessiva presenza di bagnanti e di barche.
In verità, appaiono abbastanza assurde le disposizioni: “l’ordinanza prevede, infatti, che una piccola porzione dell’arenile, quella più in salute dal punto di vista ambientale, rimanga fruibile ma in modo regolamentato.
L’accesso nella fascia oraria 10.30 – 16.00 sarà consentito ai diportisti residenti e nativi del comune di La Maddalena e alle attività economiche di traffico passeggeri.
Per tutte le altre categorie di utenti, sarà possibile accedere alla parte libera della spiaggia nelle altre fasce orarie.
La balneazione nello specchio acqueo di fronte alla spiaggia, invece, sarà consentita comunque a tutti.
Per tutti coloro che potranno accedere a questa porzione di spiaggia libera, al fine di limitare il più possibile l’asportazione di materiale sabbioso, varrà il divieto di posizionamento di teli in spugna, ombrelloni, zaini e borse di ogni genere unitamente all’obbligo di “sciacquare” indumenti e calzature entrati a contatto con l’arenile”.
In parole povere, è una misura di salvaguardia che serve a poco e può esser anche controproducente.
E’ tardiva (è stata adottata solo a fine luglio, a stagione turistica ormai ampiamente avviata), concentra su un breve tratto di spiaggia (circa 50 metri lineari) centinaia di bagnanti.
Soprattutto, non è garantita un’efficace attività di vigilanza, in quanto il personale ad essa dedicato (Stazione di La Maddalena e Stazioni navali di Olbia e Palau del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, Guardia costiera, Carabinieri) non hanno personale e mezzi sufficienti per effettuarla, situazione conosciuta in primo luogo proprio dall’Ente Parco.
Altro che le interessate proteste del sindaco di Arzachena in difesa degli operatori commerciali del proprio Comune, sarebbe necessario un provvedimento di inibizione totale dell’accesso alla Spiaggia di Cavalieri per almeno alcuni anni, così da verificarne le condizioni.
Ormai sono diversi i provvedimenti concernenti misure di salvaguardia di alcune spiagge della Sardegna comprendenti accessi contingentati (c.d. numero chiuso), biglietti d’ingresso (giustificati più o meno veritieramente con l’esigenza di contribuire alle spese di gestione ambientale del sito), per esempio, La Pelosa a Stintino, Cala Goloritzè, Cala Mariolu a Baunei, Tuerredda a Teulada.
L’efficacia concreta di tali misure di salvaguardia dipende, però, fondamentalmente dalla loro effettiva finalità di tutela ambientale (e non dal desiderio di far cassa del singolo Comune) e dalla presenza di un adeguato servizio di vigilanza.
Per esempio, permettere la presenza contemporanea di centinaia di bagnanti da cambiare ogni due-tre ore serve più a spennarli che a difendere realmente la piccola spiaggia dall’erosione.
Sono necessarie trasparenza, informazioni e serietà per rendere condivise con il maggior numero di persone (residenti e turisti) le misure di salvaguardia ambientali.
Stefano Deliperi, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus
A.N.S.A., 29 luglio 2020
Budelli blindata, spiaggia Cavaliere chiusa per tre quarti.
Ordinanza presidente Parco La Maddalena, niente ombrelloni.
Da oggi ombrelloni, tende, asciugamani e zaini non possono più toccare la sabbia delle spiagge dell’isola di Budelli, il più famoso isolotto dell’arcipelago di La Maddalena, minacciato dall’erosione delle sue coste.
Non solo.
Chiunque poggi piede su una qualunque delle spiagge dell’isola, prima di andare via deve stare attento a non portar via nemmeno un granello di sabbia, rimuovendoli scrupolosamente dalla pelle, dagli abiti e dalle calzature.
E non è un vezzo, ma un obbligo.
Sull’esempio della spiaggia della Pelosa di Stintino, sempre nel nord Sardegna, che già da due anni ha adottato simili provvedimenti, il Parco nazionale Arcipelago di La Maddalena ha deciso di imporre la coscienza ambientale ai visitatori di Budelli: a firma del suo presidente, Fabrizio Fonnesu, l’ente ha pubblicato un’ordinanza con cui detta una serie di accorgimenti per arginare l’erosione delle spiagge di uno degli isolotti più amati dai turisti di tutto il mondo.
Isola che entro la fine dell’anno vedrà demoliti anche i vecchi abusi edilizi rimasti con il conseguente addio all’esilio volontario per l’80enne Mauro Morandi, per oltre trent’anni il custode solitario dell’isola per conto della vecchia proprietà, oggi considerato inquilino senza alcun titolo di un bene dello Stato.
Il nuovo provvedimento parte dalla difesa della spiaggia del Cavaliere, dove ogni giorno approdano centinaia di visitatori, consentendo gli accessi a una porzione di appena un quarto dell’intero arenile.
E nemmeno per tutto il giorno, ma solo dalle 10,30 alle 16, e solamente se a Budelli si arriva a bordo di una delle cinque imbarcazioni autorizzate dal Parco al trasporto passeggeri.
Le altre barche private e i loro occupanti dovranno accontentarsi di ammirare l’isola da lontano e fare un bagno in rada.
Oltre a blindare tre quarti della spiaggia del Cavaliere, i vertici del Parco nazionale hanno inserito nell’ordinanza ferrei divieti e norme di comportamento valide su tutta Budelli.
Vietato piantare ombrelloni su qualsiasi tratto sabbioso della costa, stendere sulla sabbia i classici teli da spiaggia di spugna, proibito poggiare sulla spiaggia e sugli arbusti zaini o borse di qualunque tipo.
Vietato accedere agli stagni retrodunali e alla macchia mediterranea per un profondità di 30 metri dall’arenile.
Misure di salvaguardia che potrebbero sembrare eccessive ma che l’ente parco giustifica senza timore di smentita: “la spiaggia del Cavaliere presenta un’ampiezza molto ridotta, 5 metri in media, e dal 1998 a oggi si è ridotta di circa la metà del suo volume totale”, spiegano.
“Tra le cause di tale erosione possono essere incluse la modifica del limite superiore della prateria di posidonia oceanica connessa agli ancoraggi nell’area del Porto Madonna, nonché gli impatti antropici sulla spiaggia emersa inclusa l’asportazione involontaria di sabbia da parte dei visitatori”.
Motivazioni che valgono per tutte le spiagge di Budelli, angoli di paradiso terrestre che rischiano di scomparire.
da La Nuova Sardegna, 29 luglio 2020
Al Cavalieri non si sbarca ma solo dalle 10.30 alle 16.
La Maddalena, in quella fascia oraria saranno però autorizzati i turisti dei barconi. Via libera anche ai residenti. Esclusi i vacanzieri su mezzi privati e a noleggio. (Walkiria Bandinelli)
LA MADDALENA.
Divieto di sbarco su tre quarti della spiaggia del Cavalieri.
Ma solo dalle 10.30 alle 16 e solo per le imbarcazioni non autorizzate dal Parco.
Via libera ai residenti e ai turisti di cinque barconi da traffico. Squalo, Riviera di Gallura, Lady Luna, Maggior Leggero e Orient Express. In totale, con le limitazioni del 60% legate al Covid potranno trasportare 600 passeggeri.
Lo stabilisce un’ordinanza firmata dal presidente del Parco, Fabrizio Fonnesu.
Sono cinque quelli che trasportano visitatori e turisti, autorizzati con un itinerario dall’ente verde: Lo Squalo, Riviera di Gallura, Maggior Leggero, Orient Express e Lady Luna.
Con il provvedimento, annunciato quasi due settimane fa, il Parco ha di fatto chiuso tre quarti del lido, allo scopo di preservare dall’erosione la spiaggia ridotta, dal 1998 ad oggi, di circa la metà.
Situata nella parte orientale dell’isola di Budelli è lunga circa 200 metri.
Il divieto assoluto di sbarco e calpestio nei 150 metri di spiaggia è esteso allo stagno retrodunale e alla zona di macchia mediterranea restrostante il lido.
L’ordinanza non consente più ai bagnanti di posizionare asciugami di spugna, ombrelloni, tende, zaini e qualsiasi tipo di borse.
Ogni visitatore dovrà rimuovere i granelli di sabbia da indumenti e calzature.
Sono previste sanzioni di 900 euro, con pagamento in misura ridotta di 300 euro.
Il provvedimento amministrativo, si legge nell’ordinanza, è volto a fronteggiare situazioni di eccezionale urgente necessità, in quanto consente di scongiurare danni ambientali.
L’idea del Parco di chiudere completamente l’isola del Cavalieri per il 2020 resta un piano programmato per il prossimo anno.
Nei 50 metri di accesso libero alla spiaggia, dalle 10.30 alle 16, si concentreranno infatti tutti i passeggeri delle cinque imbarcazioni autorizzate, oltre a quelle dei residenti o nativi alla Maddalena.
A supportare la decisione di chiusura parziale della spiaggia anche diversi studi.
Come quello relativo allo stato eco-geomorfologico e ai punti critici rilevati su sette spiagge campione dell’arcipelago nel 2020.
Affidato all’università di Cagliari nel 2019, dallo studio emerge l’eccessivo carico di bagnanti, inteso come numero in rapporto alla superficie disponibile, che ha comportato e genera ancora oggi processi erosivi.
Oltre alla movimentazione e asportazione di sabbie (volontaria e involontaria) legata ad ogni frequentatore.
Un sovraccarico, inoltre, comporta una “compattazione e spianamento della spiaggia, proprio nei mesi in cui è più delicata e la espone alle prime mareggiate autunnali.
Il carico dei bagnanti – è sottolineato nell’ordinanza –, aggiunto alla semplice asportazione di sabbia, trasforma il lido in una superficie piatta”.
da La Nuova Sardegna, 30 luglio 2020
Cavalieri semichiusa, è polemica.
La Maddalena, non convince l’ordinanza del Parco che autorizza a sbarcare 600 persone su 50 metri. (Walkiria Bandinelli)
LA MADDALENA.
Gli ambientalisti sono preoccupati.
«L’ordinanza del Parco che chiude tre quarti della spiaggia del Cavalieri, nell’isola di Budelli, è un provvedimento che non risolve affatto il problema dell’erosione e fa sbarcare 600 persone al giorno su 50 metri di spiaggia», è il commento del Grig.
Sbarchi autorizzati.
Dalle 10.30 alle 16, l’accesso è consentito ai passeggeri delle cinque barche da traffico autorizzate dal Parco.
Lo Squalo ne trasporta 200, 90 il Riviera di Gallura, 120 il Maggior Leggero, 80 l’Orient Express e 120 il Lady Luna.
A questi si aggiungono residenti e nativi.
I non residenti (su barche private e a noleggio) avranno accesso dopo le 16 e prima delle 10.30.
La balneazione davanti al lido consentita a tutti e a tutte le ore.
Danni irreparabili addio.
«È una chiusura necessaria – dice il presidente Fabrizio Fonnesu –, per evitare danni irreparabili al lido.
Arriva in ritardo di anni rispetto alle esigenze ambientali.
Il Parco ha il compito di difendere gli habitat più fragili, tenendo conto della realtà socio-economica.
Il provvedimento è stato fatto durante una stagione turistica che risente delle forti ripercussioni economiche legate all’emergenza sanitaria. Per questo contiene alcune clausole di salvaguardia mirate a tutelare le attività economiche».
Inutile e inefficace.
«Intervento lodevole nel principio generale, ma tardivo e inefficace».
Il Gruppo di intervento giuridico non usa mezzi termini.
«Lodevole – dice il presidente Stefano Deliperi , perché questo prezioso lido deve essere tutelato dall’erosione, causata tra l’altro dalla massiccia presenza di bagnanti in estate.
Tardivo, perché l’ordinanza è di fine luglio e vige sino al 30 settembre.
Inefficace, perché la chiusura parziale non risolve il problema della pressione antropica.
Inutile, perché l’ente non riesce a garantire un’adeguata vigilanza e informazione.
Concentrare le centinaia di bagnanti in 50 metri di spiaggia crea poi un danno ambientale maggiore».
Figlia prematura.
Il sindaco Luca Montella appoggia la linea di vietare l’uso di asciugamani e altri oggetti per evitare l’asporto involontario della sabbia.
«Sostengo coerentemente e attendevo questo provvedimento da anni, ma la linea prudenziale avrebbe dovuto essere estesa a tutte le spiagge delle isole dell’arcipelago, se non si vuole cadere nella contraddizione che in alcune spiagge nuocciono e in altre no.
Salvo non si voglia sostenere che esistano asciugamani intelligenti».
Quanto alla semichiusura del Cavalieri afferma: «Tralascio i dubbi sulla legittimità dell’ordinanza, ma è una manovra contraddittoria: non fissa un numero massimo di bagnanti, anzi, scarica un numero maggiore di passeggeri su una superficie più piccola.
Il provvedimento poteva essere fatto in modo più ragionato e condiviso prima di entrare a pieno regime, forse figlio prematuro di un annuncio frettoloso».
Soluzione rattoppata.
«Non va bene una soluzione rattoppata – afferma l’assessore all’Ambiente, Massimiliano Guccini –, e adottata all’ultimo momento.
È evidente che in alcuni siti come Cala Coticcio e il Porto della Madonna ci sono eccessivi fenomeni di affollamento, quindi occorre intervenire, ma nei modi e nei tempi utili per pianificare un’azione efficace per l’ambiente prima di tutto.
Chiudere d’impeto non è mai la soluzione migliore.
L’arcipelago ha tante altre spiagge belle sulle quali livellare la pressione antropica e distribuire anche il traffico che arriva dal mare.
Va fatta un’azione di educazione e sensibilizzazione ambientale verso i nostri ospiti per evitare di avere centinaia di persone su un’unica spiaggia».
(Articolo pubblicato con questo titolo il 2 agosto 2020 sul sito online del Gruppo d’Intervento Giuridico)