Greta e le altre scrivono una lettera ai politici sul clima. 50 mila firme in 24 ore

 

Quattro ragazze, decise a salvare il Pianeta dall’emergenza climatica, hanno scritto ai principali leader del mondo una lettera aperta per chiedere azione immediata contro la crisi climatica.

Le giovanissime attiviste ambientali Greta ThunbergLuisa NeubauerAnuna de Wever van der Heyden e Adélaïde Charlier, tutte fra i 17 e i 24 anni, hanno realizzato una nuova campagna chiamata #FaceTheClimateEmergency per invitare i potenti del mondo a trattare il surriscaldamento globale come una emergenza che necessita, esattamente come è avvenuto per la pandemia in corso, di azioni immediate e concrete. 

La lettera aperta, con una serie di richieste indirizzate soprattutto ai leader europei, è stata firmata in meno di 24 ore da oltre 50mila persone.

Fra i firmatari, centinaia di scienziati, giovani, ma anche tanti personaggi del mondo dello spettacolo, attori di Hollywood, musicisti, influencer.

C’è ad esempio Leonardo di Caprio, che da anni si batte per le questioni ambientali, ma anche Joaquin Phoenix, l’attore di del film “Joker” che ha recentemente collaborato a una nuova e importante campagna contro i maltrattamenti animali e gli allevamenti intensivi.

A firmare, anche Malala Yousafzai, la giovane attivista premio Nobel per la pace.

E poi la cantante Billie Eilish , Shawn Mendes, Coldplay, Ben Stiller, Sônia Guajajara, leader indigena dell’Amazzonia, Mark Ruffalo, Emma Thompson, Naomi Klein, gli scienziati Kevin Anderson, professore  che insegna cambiamenti climatici all’Università di Manchester e Carlos Nobre, dell’ Università di San Paolo, ma anche  Russel Crowe, Björk, Susan Sarandon,  Vandana Shiva, Roger Waters, Jane Fonda, Stella McCartney, l’italiano Ludovico Einaudi e tantissimi altri.

Scopo della missiva, inviata il 16 luglio, è “smettere di fingere che possiamo risolvere la crisi climatica ed ecologica senza trattarla come una crisi“.

Ecco perché i firmatari chiedono, con effetto immediato, di “interrompere investimenti nell’esplorazione ed estrazione dei combustibili fossili“, ma anche di difendere l'”ecocidio” come reato internazionale presso il Tribunale penale internazionale.

E inoltre di “stabilire budget annuali e vincolanti per il carbonio basati sulla migliore scienza attuale disponibile e sul budget dell’IPCC che ci dà il 66% di possibilità di limitare l’aumento della temperatura globale a meno di 1,5 ° C“.

Vogliono anche che i politici si impegnino a “elaborare politiche climatiche che proteggano i lavoratori e i più vulnerabili e riducano tutte le forme di disuguaglianza: economica, razziale e di genere“.
Greta e le altre attiviste scrivono che “i cambiamenti necessari per salvaguardare l’umanità possono sembrare molto irrealistici.

Ma è molto più irrealistico credere che la nostra società sarebbe in grado di sopravvivere al riscaldamento globale verso cui stiamo andando“.

Sottolineano che negli ultimi mesi il mondo ha osservato con paura come la pandemia abbia colpito in tutto il globo e, davanti alla tragedia, si sia agito per il bene della società.

Questo, secondo le attiviste, dovrebbe avvenire anche per la crisi climatica.

Ora è più chiaro che mai che la crisi climatica non è mai stata trattata come una crisi, né dai politici, dai media, dalle imprese, né dalla finanza.

E più a lungo continuiamo a fingere di essere su un percorso affidabile per ridurre le emissioni… più tempo prezioso perderemo“.

Nella nuova lettera, oltre alla crisi del global warming, le ragazze del clima toccano però anche altri temi, inserendo le ingiustizie sociali come crisi da trattare con la stessa forza.

Parlano dei problemi razziali, della mancanza di democrazia e diritti umani per indigeni, per la comunità LGBTQ, per gli animali.

Se non abbiamo l’uguaglianza, non abbiamo nulla” scrivono. 

Infine, puntano il dito contro quell’Europa che non ha rispettato gli accordi di Parigi e che, fissando l’obiettivo di zero emissioni nel 2050, è come se si fosse “arresa” dato che, secondo le firmatarie, dovremmo arrivarci prima.

Riconoscendo gli sforzi economici decisi con il nuovo Green Deal, le attiviste sostengono però che “la corsa per salvaguardare le future condizioni di vita sulla Terra deve iniziare oggi, non tra qualche anno…

In questo momento, non c’è posto sulla terra in cui i bambini affrontano il futuro in un ambiente sicuro. Questa è e sarà una realtà per il resto della nostra vita.

Vi chiediamo di affrontare subito l’emergenza climatica” chiosano.

(Articolo di Giacomo Talignani, pubblicato con questo titolo il 17 luglio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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