LONDRA – Nutrienti e soprattutto sostenibili per l’ambiente.
Fonti proteiche alternative agli alimenti di origine naturale nei polli, come spirulina o insetti, mantengono inalterate le caratteristiche nutrizionali della carne, il che potrebbe portare i decisori europei ad accettare alimentazioni alternative come mangime per il pollame, in modo da favorire la sostenibilità.
Lo evidenziano in un articolo pubblicato sul Journal of the Science of Food and Agriculture (JSFA) gli esperti dell’Università di Gottinga, che ha condotto uno studio su animali a cui sono state somministrate proteine alternative.
“La crescente domanda di prodotti di origine animale – spiega Daniel Morlein, docente presso l’Università di Gottinga – rende necessaria la ricerca di cibi alternativi altamente proteici, nonostante la crescente diffusione di diete vegane e vegetariane anche in Occidente.
E’ essenziale tuttavia che le fonti proteiche del futuro soddisfino requisiti di sostenibilità e caratteristiche nutrizionali“.
In Germania, ad esempio, sono in corso degli esperimenti per l’allevamento di insetti e la coltivazione di microalghe allo scopo di evitare ulteriori cambiamenti nell’uso del suolo destinati al consumo umano.
Le microalghe rappresentano oggetto di studio come alternativa per biocarburanti, mangimi per animali e per l’alimentazione umana, anche se il costo di produzione è relativamente più elevato rispetto alla farina di soia.
“Per il nostro studio – continua il ricercatore – abbiamo nutrito il pollame con farina di soia, spirulina o insetti come fonti proteiche alternative.
Abbiamo quindi analizzato la crescita degli animali, la qualità della carne e le caratteristiche nutrizionali del cibo“.
Stando ai dati riportati del test, che ha coinvolto 132 uccelli, la farina di larve di mosca nera e la spirulina possono essere incluse nei mangimi per pollame senza influire negativamente sulla qualità della carne.
“Anche il test del gusto – commenta ancora l’autore – non ha evidenziato differenze particolari tra il sapore della carne tradizionale e quella degli animali nutriti con proteine alternative, anche se il pollame a cui era stata somministrata della spirulina sembrava produrre tessuti dal colore e dal sapore più intensi“.
Il team sostiene che spirulina e larve di insetti possono dunque rappresentare delle potenziali e valide alternative per mangimi proteici.
“Attualmente – conclude Morlein – l’Unione Europea autorizza l’allevamento di insetti destinati al consumo umano e all’alimentazione dei pesci, ma in futuro le istituzioni potranno accettare gli insetti come parte integrante del regime alimentare del pollame“.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 6 luglio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)