SYDNEY – Allarme nell’Est australiano lanciato da un’indagine governativa che ha diffuso ora i dati ufficiali.
Se non si interviene subito, i koala del Nuovo Galles del Sud scompariranno entro 30 anni.
L’habitat dei marsupiali, un tempo numerosi sul territorio australiano, è stato devastato negli ultimi anni dalle malattie, dagli eventi climatici e dagli incendi violenti dell’anno scorso, in cui si ritiene siano morti cinquemila koala.
L’indagine che ha lanciato l’allarme, condotta da un Comitato governativo che ha coinvolto più partiti, ha rilevato che le stime secondo cui i koala nel Nuovo Galles del Sud erano 36.000, sono ormai obsolete, scrive la Bbc.
Secondo gli studi dell’ecologo Oisin Sweeney, ci sarebbero tra i 15 mila e i 20 mila koala selvatici nello stato orientale del Nuovo Galles del Sud: “Già prima degli incendi, i ranger ci informavano che i koala assistiti erano disidratati e malnutriti a causa della siccità, delle ondate di calore e della carenza di acqua“, ha confermato ai giornalisti e riferisce l’Agi, Cate Faehrmann, presidente del comitato del Senato regionale che ha esaminato il rapporto.
Ancora prima dei roghi boschivi, i koala vivevano una situazione difficile a causa di periodi di grave siccità, a cui si aggiungono l’impatto dei cambiamenti climatici, gli incidenti durante l’attraversamento delle strade, gli attacchi di altri animali selvatici e domestici e la malattia della clamidia, che provoca lesioni ai genitali e agli occhi, causa infertilità e cecità, e li consuma lentamente fino alla morte.
A seguito della pubblicazione del rapporto, che ha formulato 42 raccomandazioni, la filiale australiana del World Wide Fund for Nature (Wwf) ha chiesto un’azione immediata del governo per modificare le leggi sulla bonifica degli alberi e sul disboscamento nel Nuovo Galles del Sud.
“Il governo del Nuovo Galles del Sud non è stato in grado di impedire che il nucleo dell’habitat del koala venga raso al suolo su terra privata o abbattuto nelle foreste statali costiere. Senza alberi, non ci sono koala“, ha affermato Stuart Blanch, portavoce di Wwf-Australia.
Un rapporto del Wwf pubblicato nel 2018 aveva rivelato che da quando il Native Vegetation Act fu revocato nell’agosto 2017, il tasso di disboscamento delle foreste è triplicato per un totale di 8.194 ettari nello Stato dell’Australia settentrionale.
(Articolo pubblicato con questo articolo il 30 giugno 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)