Ancora sulla delibera-truffa riguardante i dehors dei ristoranti a Roma a seguito dell’emergenza sanitaria.
Ne abbiamo parlato tanto e ne parliamo ancora complice questa bella e chiara fotografia.
La foto ci arriva dal Primo Muncipio, Via Statilia.
Qui, come in molti angoli del centro in questi giorni , si costruiscono pedane.
Intendiamoci: noi siamo sempre stati favorevoli al fatto che i ristoranti possano disporre di spazi all’aperto.
La famosa delibera-truffa del Comune però con quale logica assegna i tavolini?
Le logiche possono essere due: togliere spazio alle auto per darlo ai tavolini (ed è la logica che ci convince di più) oppure togliere spazio a pedoni per darlo ai tavolini (ed è la logica che piace al nostro assurdo Comune).
Come si può vedere l’esercente nella foto si sta muovendo per piazzare la sua pedana sul marciapiede.
Perché?
Semplice: la delibera non consente di togliere strisce blu sostituendole come sarebbe logico in questo caso ma anche in tanti altri casi con i tavolini.
E così le auto rimangono, il marciapiede diventa un dehors e lo spazio per il transito dei pedoni viene praticamente annullato.
Probabilmente questa pedana non è neppure del tutto regolare perché occorre lasciare due metri di spazio al passaggio dei pedoni e lì due metri non ci sono, ma magari c’è qualche deroga o magari l’esercente ha capito perfettamente che il Comune non ce la farà mai entro i 60 giorni promessi a vagliare tutte le richieste e a rispondere a tutti, dunque dovrà calare le braghe di fronte a tutti.
Tutt’al più nascerà un contenzioso che si risolverà tra decenni.
Ecco quale responsabilità hanno gli estensori di questo mostro giuridico.
E pensare che bastava copiare.
Copiare Milano ad esempio.
Tra l’altro a Milano la delibera l’hanno approvata in Consiglio a metà maggio, a Roma manco è ancora arrivata in Consiglio e non si sa quando verrà approvata.
Si sa solo che è una schifezza come quasi tutti gli atti prodotti da Roma Capitale.
Questo in particolare avrà conseguenze che gestiranno i nostri figli. Nel totale e imbarazzante silenzio di ogni opposizione e della stampa.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 10 giugno 2020 sul sito online “Roma fa schifo”)