“L’abbattimento degli alberi nel giardino di Villa Paolina è cominciato.
Se la sovrintendenza non eserciterà il suo diritto dovere di controllo sui lavori è questione di giorni ed i cittadini, le Associazioni e i comitati di quartiere che tanto si sono battuti sentiranno il rumore dei martelli pneumatici sul villino vincolato dalla Direzione Generale Archeologia Belle arti e Paesaggio con decreto del 2 settembre 2019. Sarebbe una sconfitta del Ministero e di tutti i cittadini a vantaggio solo di qualcuno“.
Lo scrive Italia Nostra Roma in un comunicato.
Anche il Comitato di quartiere Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt nelle scorse ore è intervenuto sui lavori che stanno interessando il villino: “Il timore era che, dopo il fermo cantieri avuto per l’emergenza sanitaria e sotto la spinta dell’imminente ripresa delle attività edilizie, potessero iniziare delle attività non correttamente approvate e definite per Villa Paolina di Mallinckrodt, e questo si è dimostrato fondato”.
“Infatti da martedì 5 maggio Italia Nostra Roma e il Comitato SVPM si sono accorti dell’inizio di alcune attività di cantiere nella Villa e che nessun cartello previsto dalla Legge era presente.
Nei giorni successivi, queste attività sono continuate: lavori all’interno (dai rumori percepiti probabilmente si tratta di demolizioni) e impalcature che sono salite fino al secondo piano e sempre senza la presenza della cartellonistica prevista dalla Legge”.
“L’emergenza sanitaria non può giustificare l’inerzia delle pubbliche amministrazioni e queste non dovrebbero consentire l’avvio di attività edilizie che non abbiano tutti i necessari requisiti progettuali e procedurali e che pertanto, secondo il parere delle scriventi associazioni, sono illecite.
Questo soprattutto se tali subdoli avvii dei lavori vengano fatti con la consapevolezza della complessa e spesso tardiva risposta degli organi che dovrebbero invece tempestivamente e in modo competente verificare e correggere ogni tentativo di speculazione edilizia, specie se è diretta su un bene vincolato”.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 12 maggio 2020 sul sito online Ag/Cult”)