Sammuri: i parchi fondamentali per il recupero fisico e psicologico quando ripartiranno le attività Molti hanno definito la situazione che stiamo vivendo attualmente una guerra. Effettivamente ci sono delle similitudini, il numero ingente di morti, i feriti che in questo caso sono i malati da curare e le conseguenze economiche sul paese. Oggi si può aiutare chi sta in prima linea come il personale sanitario a tutti i livelli e le istituzioni facendo una sola cosa: stando a casa. Poi però ci sarà un domani e, come in tutti i dopoguerra, ci sarà da ricostruire e far ripartire il paese. Li potremo sicuramente tutti dare il nostro contributo, compresi noi che lavoriamo nelle aree protette. In questo periodo i parchi sono tutt’altro che fermi, anzi attraverso lo smart working, progettano, studiano, programmano; le attività di monitoraggio della fauna o di controllo del territorio continuano. Insomma ci si prepara al domani. Ovviamente non sappiamo quando sarà, è però evidente che il ritorno alle attività come erano prima del coronavirus, non avverrà dalla mattina alla sera. Sarà una cosa graduale, a step, con un progressivo allentamento delle restrizioni. Verosimilmente le prime attività che riprenderanno saranno le ultime che sono state interdette, ossia quelle produttive, cosiddette non essenziali. Poi penso che seguiranno gli uffici pubblici, con le cautele del caso, le scuole e infine tutto quello che è legato al tempo libero. Però quello che viene valutato, anche giustamente, all’ultimo posto è tutt’altro che ininfluente sulla ripresa economica, ma anche psicologica del nostro paese. Il primo pensiero va al turismo e a tutto quello che ad esso è legato, ma anche al commercio in senso lato, alle attività culturali, dello spettacolo e ricreative in genere. Oltre allo scontato rilievo economico di questi comparti, essi rappresentano la chiave anche per la ripresa psicologica del […]