Come per segnare una svolta nella vicenda del Coronavirus COVID-19, oggi il presidente della Cina e segretario generale del Partito comunista cinese, Xi Jinping, ha visitato gli abitanti in quarantena in uno dei quartieri di Wuhan, la città epicentro dell’epidemia, dopo aver ispezionato ieri l’ospedale Hushenshan, uno di quelli costruiti da zero in soli 10 giorni e che ha 1.000 posti letto per i pazienti ammalati di COVID-19. Xi ha salutato ed espresso tutta la sua gratitudine «agli abitanti del quartiere e ai lavoratori e ai membri del personale medico che lottano giorno e notte contro l’epidemia al fronte». Incoraggiandoli a «rafforzare la fiducia nella vittoria nella lotta contro l’epidemia». Intanto la Cina, sperando di aver superato il picco del contagio, comincia a fare i conti non solo con il fortissimo impatto negativo sull’economia e con una fiammata inflattiva che ha fatto aumentare i prezzi al consumo del 5,2% a febbraio, ma anche con le ricadute ambientali – positive e negative – della lotta al Coronavirus. Il ministero dell’ecologia e dell’ambiente ha rivelato che, tra la fine di gennaio e febbraio, la Cina ha smaltito 123.000 tonnellate di rifiuti ospedalieri prodotti nel quadro della lotta al coronavirus. Secondo un bilancio fatto il 3 marzo, in Cina la capacità di trattamento dei rifiuti medici ha raggiunto le 5.948,5 tonnellate al giorno, 1.045,7 tonnellate in più al giorno rispetto a prima dell’epidemia e l’agenzia ufficiale Xinhua sottolinea che «la capacità di trattamento della provincia dell’Hubei, epicentro dell’epidemia, è passata da 663,7 tonnellate al giorno». Inoltre, le autorità ambientali cinesi stanno tenendo sotto stretto controllo le 11.474 fonti di acqua potabile del paese e non hanno scoperto impatti dell’epidemia sulla qualità di questa risorsa vitale. Ieri il gruppo dirigente cinese incaricato della risposta al COVID-19, guidato dal premier Li Keqiang, ha disposto […]