“Non vorremmo doverci trovare con dei lavori che prevedano lo svuotamento della Villa come una zucca di Halloween, compromettendo la sua stabilità e costringendo poi a fare pesanti e invasivi lavori di ricostruzione e ricostituzione. Attendiamo di conoscere il progetto e le relative autorizzazioni”.
Lo sottolinea in una nota il Comitato Salviamo Villa Paolina, ricordando che “dopo che la Direzione Generale ABAP ha emesso il decreto di vincolo su Villa Paolina il 02.09.2019, la Società Immobiliare XXI Aprile, ha presentato ricorso al TAR del Lazio contro tale decreto il 22.10.2019.
Subito dopo la società ha presentato alla Soprintendenza Speciale ABAP un progetto di restauro e di ‘rifunzionalizzazione’ della Villa che ha ottenuto due provvedimenti autorizzativi, n. 41913 del 25.11.2019 e n. 44910 del 16.12.2019”.
“In data 30.01.2020 – prosegue la nota – la società immobiliare ha ritenuto opportuno rinunciare al Ricorso al TAR Lazio ‘in ragione dei provvedimenti autorizzativi rilasciati dal Mibact e della possibilità di eseguire interventi che consentono l’utilizzo dell’immobile’, e, per quel che ci risulta, ha già fatto la denuncia di SCIA al Municipio di competenza”.
Alla luce di questi sviluppi, il Comitato auspica che in tale progetto siano state “scrupolosamente rispettate” tutte le prescrizioni contenute nel decreto e in particolare:
- Il mantenimento dell’assetto planimetrico attuale senza alterazione dei rapporti tra spazi aperti e chiusi, con particolare riferimento al giardino e alle altezze dell’edificio
- La conservazione dei prospetti nella loro sostanziale consistenza materica e tipologica
- La conservazione della tipologia strutturale interna mantenendo inalterati i principali rapporti tra gli elementi della stessa, con particolare riferimento alle quote di calpestio
- Il mantenimento degli spazi aperti con trattamento a giardino
(Articolo pubblicato con questo titolo il 14 febbraio 2020 sul sito online “Ag/Cult”)