Il cambiamento climatico ci fa ammalare, sotto accusa smog e polveri sottili

 

LA NEVE non arriverà neppure nei fatidici ‘giorni della merla’, quelli più freddi dell’anno.

Ma la notizia non deve preoccuparci soltanto per una questione metereologica perché questo è soltanto un altro segnale che il clima sta cambiando con effetti che ricadono direttamente sulla nostra salute.

Come è stato ribadito anche dal rapporto The Lancet Countdow on Health and Climate Change pubblicata su The Lancet, frutto della collaborazione tra 120 esperti di 35 istituzioni di tutto il mondo – tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la Banca Mondiale, lo University College di Londra e l’Università di Tsinghua – che ha analizzato 41 indicatori chiave, suggerendo quali azioni intraprendere per invertire la rotta salvaguardando l’ambiente e la nostra salute. 
Per neonati e bambini più malattie infettive

Un bambino che nasce oggi avrà tutta la vita segnata dai cambiamenti climatici.

I neonati saranno più soggetti alla malnutrizione: con l’aumento delle temperature, infatti, il potenziale di resa media di mais (-4%), frumento (-6%), soia (-3%) e riso (-4%) è gradualmente diminuito negli ultimi 30 anni e, di conseguenza, i prezzi degli alimenti basati su questi cereali sono aumentati.

Ma c’è di più.

I bambini saranno più colpiti dalle malattie infettive”, ha spiegato Marina Romanellodata scientist di The Lancet.

Il 2018 è stato il secondo anno che climaticamente ha maggiormente favorito la diffusione di batteri, causa principale delle malattie diarroiche e delle infezioni da ferite a livello globale.

I cambiamenti climatici e ambientali potrebbero anche aumentare il rischio di malattie trasmesse da vettori in Europa.

In Italia, ad esempio, la capacità di acquisire virus e trasmetterli ad un ospite suscettibile, della zanzara

 Aedes albopictus per i virus responsabili della febbre dengue, è aumentata del 50% in quasi 40 anni.”

“Questo non vuol dire che ci sono più casi di dengue – precisa Romanello – ma vuol dire che l’idoneità climatica per il virus sta aumentando in Italia, quindi, a un certo punto, se una zanzara, infettata dal virus, arriva nel nostro paese troverà l’ambiente adatto per trasmettere la malattia”. 

Combustibili, inquinamento e patologie

Nel 2016, secondo le stime dell’Oms, 2,9 milioni di persone nel mondo sono morte prematuramente a causa dell’inquinamento da polveri sottili. 

Si stima che durante l’adolescenza, l’impatto dell’inquinamento atmosferico peggiorerà, con morti premature che nel 2016 hanno raggiunto i 2,9 milioni (oltre 440.000 dovute al solo carbone).

La salute umana e quella del pianeta sono strettamente connesse”, ha dichiarato Paolo Vineis, docente di epidemiologia ambientale dell’Imperial College of London. Sappiamo, per esempio, che al di là dei decessi, l’inquinamento atmosferico determina anche un aumento delle ospedalizzazioni, delle visite mediche, degli attacchi d’asma e dei cambiamenti della funzione polmonare e del sistema immunitario.

Vanno perciò incentivati gli interventi in settori come i trasporti, la produzione di energia pulita o l’alimentazione, che migliorano la salute dei cittadini e che contribuiscono di pari passo in modo sostanziale alla mitigazione del cambiamento climatico”.

Aumentano gli eventi metereologici estremi

 

Sempre ipotizzando il percorso di un bambino nato oggi, gli esperti di The Lancet sottolineano come da adulti e ancor più da anziani vedranno intensificarsi gli eventi meteorologici estremi, con 152 dei 196 paesi che hanno registrato un aumento delle persone esposte agli incendi dal 2001-2004, e un record nel 2018 di 220 milioni di persone oltre i 65 anni esposte alle ondate di calore (63 milioni in più rispetto al 2017).

Italia laboratorio ideale per la cura del pianeta

Il nostro Paese, secondo Lancet tra i primi posti in Europa e undicesima nel mondo, per mortalità da polveri sottili, è anche un laboratorio straordinario, grazie alla sua posizione geografica e all’estrema eterogeneità meteo-climatica, per poter studiare e mettere a punto strategie e azioni capaci di mitigare i cambiamenti climatici.

Costruire un futuro sostenibile deve essere per tutti un impegno imprescindibile perché la nostra salute e soprattutto quella delle generazioni future passa attraverso la salute del pianeta”, ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità intervenendo ieri ad una tavola rotonda sul tema.

Stiamo lavorando perché anche l’Istituto possa testimoniare al più presto un modello di sostenibilità nell’organizzazione e attraverso le buone pratiche.

Tutte le Istituzioni, ma anche i cittadini sono chiamati a un’inversione di marcia nelle politiche e nei comportamenti individuali. Insieme, riscrivere il profilo italiano di Lancet Countdown è possibile. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

Droni per controllare l’inquinamento delle acque

E, infatti, proprio qualche giorno fa in Istituto sono state installate le rastrelliere per parcheggiare le biciclette.

Non solo: Brusaferro ha presentato dei nuovi droni acquatici, progettati, anche grazie al contributo dei ricercatori italiani, per controllare l’inquinamento delle acque dei laghi e dei fiumi.

I robot volanti sono stati creati nell’ambito del Progetto Europeo Horizon 2020 IntCatch, a cui ha partecipato anche l’Iss, e sono già utilizzati per monitorare le “condizioni di salute” degli specchi d’acqua.

I droni sono dotati di sensori che permettono di misurare un ampio ventaglio di paramenti, tra cui la temperatura, il pH, la conducibilità, i nutrienti (come l’azoto e il fosforo), alcuni metalli e gli idrocarburi totali.

Tramite un’app apposita, i ricercatori possono ricevere in tempo reale i dati.

I droni possono aiutarci a rilevare l’eventuale presenza di sostanze inquinanti nelle acque dei fiumi e a decidere come intervenire”, ha spiegato Brusaferro.

La cabina di regia Benessere Italia

Lavora per contrastare i cambiamenti climatici e i suoi effetti sulla salute anche la Cabina di Regia Benessere istituita di recente presso il consiglio dei ministri e di cui fanno parte i rappresentanti fiduciari di tutti i ministeri e anche l’Istituto Superiore di Sanità: “La cabina di regia si pone l’obiettivo di diffondere – con un approccio olistico – l’attitudine al benessere non soltanto nelle Pubbliche amministrazioni, dai dicasteri agli enti locali, ma anche nelle aziende e nel mondo accademico”, ha spiegato la coordinatrice Filomena Maggino, docente di Statistica sociale all’Università La Sapienza.

Stiamo lavorando su cinque ambiti a partire dalla rigenerazione equa e sostenibile dei territori, cioè non una semplice ristrutturazione edilizia ma una riqualificazione a 360° del territorio che ha anche degli impatti sociali.

Le altre aree su cui lavoreremo sono quelle della mobilità, transizione energetica, economia circolare, qualità dei tempi e degli stili di vita”.

(Articolo di Irma D’Aria, pubblicato con questo titolo il 29 gennaio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

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