Che esista un’Italia dei veleni nascosti lo sappiamo, ma quando sentiamo parlare di discariche abusive, bonifiche non effettuate, stoccaggi non autorizzati il più delle volte li associamo al centro-sud. Nemmeno il Nord è però immune. Anche la terra dello sviluppo economico, dell’impresa, della produttività, ha il suo carico di povere nascosta sotto un tappeto di omertà, malaffare, corruzione, cinismo. Da qui La terra di sotto, progetto documentale che si avvale di varie discipline, dalla fotografia alla cartografia, dall’architettura al giornalismo, per far prendere consapevolezza di una realtà che spesso si preferisce non vedere. LA TERRA DI SOTTO PORTATA ALLA LUCE SI DISPIEGA lungo una direttrice che da Torino va verso Venezia passando per Milano, utilizzando come asse quell’autostrada A4 che inconsapevolmente collega alcuni fra i peggiori casi di inquinamento del nostro paese. Luca Quagliato, fotografo, l’ha percorsa assieme al giornalista Luca Rinaldi, a Massimo Cingotti, cartografo, e Matteo Aimini, ricercatore in architettura del paesaggio. Risultato: il racconto di 70 casi di inquinamento industriale in Piemonte, Lombardia e Veneto. «Il lavoro nasce nel 2014 come ricerca geografica», racconta Luca Quagliato, «avevo iniziato ad occuparmi di una discarica a Milano, in via Selvanesco, il territorio dove io sono cresciuto. Da questo piccolo caso ho cominciato a chiedermi cosa mi circondasse, ho trovato la base dati dei siti contaminati e da Milano ho allargato la visuale, considerando l’intero sistema della Pianura Padana». QUELLO CHE EMERGE È UN TERRITORIO LA CUI STORIA industriale è anche una storia di inquinamento: da quello provocato dai primi insediamenti, quando ancora non si poteva parlare di reati ambientali perché mancava la legislazione in materia, fino a ai casi di vera e propria criminalità, legata soprattutto allo smaltimento dei rifiuti. Osservando i casi diventa evidente come mano a mano il rifiuto comincia ad avere un valore e determina un nuovo […]