WASHINGTON – Carte alla mano, è la prima estinzione dell’anno: il pesce spada (o spatola) cinese non c’è più, dopo esser stato in circolazione almeno 200 milioni di anni. E gli scienziati disperano di trovarne ancora qualche esemplare. Questa la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista Science of the Total Environment. La specie, che può superare i 7 metri di lunghezza, è sopravvissuta a cambiamenti e sconvolgimenti inimmaginabili, come l’estinzione di massa che ha ucciso dinosauri i rettili marini, come plesiosauri, che solcavano le sue stesse acque. Nel tempo, le piante da fiore si sono evolute e sono arrivate a popolare le rive del fiume Yangtze, nella Cina moderna, dimora ancestrale di questo pesce così particolare. Con il passare del tempo, le rive del fiume sono state ricoperte da bambù, che ha pian piano portato i panda giganti a far parte dell’ecosistema. Negli ultimi millenni, un battito di ciglia nel tempo evolutivo – la Terra è stata abitata da miliardi di persone e la Cina è diventata il paese più popoloso del pianeta. Nelle acque fangose dello Yangtze, il pesce spada ha vissuto usando il suo muso simile a una spada per percepire l’attività elettrica e rintracciare le prede, come crostacei e pesci. Il nuovo studio conclude che la specie si è ormai estinta, principalmente a causa della pesca eccessiva e della costruzione di dighe. E’ “una perdita riprovevole e irreparabile“, afferma il principale autore dell’articolo Qiwei Wei dell’Accademia cinese delle scienze della pesca, che studia l’animale da decenni. “E’ molto triste“, aggiunge Zeb Hogan, biologo ittico dell’Università del Nevada, Reno, nonché esploratore del National Geographic non direttamente coinvolto nello studio. “E’ la perdita definitiva di un animale davvero unico e straordinario, senza alcuna speranza di guarigione“, aggiunge. Hogan afferma che l’estinzione del pesce spada dovrebbe servire da campanello d’allarme per proteggere altre […]