Nasce in Piemonte il prototipo di un'”autostrada” verde

 

ASTI – Un'”autostrada” verde per proteggere il torrente Tiglione (AT-AL) dalla portata delle piogge e migliorarne la resilienza rispetto ai fenomeni atmosferici.

Un enorme serpentone verde di 65.000 alberi che corre lungo le sue sponde.

Con la liquidazione della prima tranche di finanziamento alle province di Asti e Alessandria, la Giunta Regionale ha dato il via libera alla realizzazione del prototipo di autostrada verde costruita per fortificare le sponde di un fiume.

E’ la prima volta che accade.

Oltre ai 65.000 alberi saranno piantati 2.800 pioppi entro il 2021.

La gigantesca “infrastruttura verde” correrà per 34 chilometri di argini, e secondo i calcoli del Settore Tutela delle acque della Regione filtrerà alcune sostanze inquinanti che dai terreni non si sverseranno più direttamente nel torrente grazie alla barriera naturale costituta dalla nuova vegetazione.

Secondo uno studio dell’università di Agraria di Torino la fortificazione verde dovrebbe inoltre favorire l’impollinazione delle coltivazioni e impedire la prolificazione degli arbusti esotici che danneggiano gli argini.

Il progetto è stato predisposto principalmente dalla Provincia di Asti e dai Comuni e finanziato con un bando dal settore Tutela delle Acque dell’Assessorato all’Ambiente, e inizierà non appena saranno assegnati i lavori di piantumazione degli arbusti.

Quando i Comuni hanno saputo di questa iniziativa si sono accordati facendo squadra, ed è quello che ci aspettavamo.

Tra l’altro molte Regioni hanno chiesto al nostro settore di copiare il bando di riqualificazione che ha anche una funzione di prevenzione dei dissesti” ha spiegato l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati.

Sono otto i Comuni coinvolti: Belveglio, Isola d’Asti, Masio, Mombercelli, Montaldo Scarampi, Montegrosso d’Asti, Vigliano d’Asti e Vinchio.

A questi si aggiungono le due province di Alessandria e Asti.

Il progetto pilota costerà 750.000 euro dei quali il 45% resi già disponibili dalla Regione attraverso un “atto di liquidazione” firmato nei giorni scorsi a favore delle Province le quali svolgeranno la funzione di stazione appaltante, mentre i comuni nomineranno successivamente il capofila.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 1 dicembre 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

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