Il ministro dell’Ambiente vuole una modifica della plastic tax. Durante un convegno sull’economia circolare, questa mattina a Roma, Sergio Costa ha annunciato che ci sono trattative con i ministeri dell’Economia e dello Sviluppo economico per modificare la misura inserita nel Documento programmatico di bilancio lo scorso 15 ottobre. Nel Documento si prevede l’introduzione “di una imposta sugli imballaggi di plastica con decorrenza dal 1° giugno 2020 (aliquota 1 euro per kg)“. Ora Costa afferma che la tassa sulla plastica confermata in Manovra “va assolutamente rimodulata” e “ne stiamo parlando, sicuramente una quadra la troviamo“. “Parliamo di economia circolare“, ha aggiunto “ci sono le plastiche compostabili, che sono una realtà importante per l’Italia e che vanno nel compost.” Quindi tassare “tutto ciò che non è riciclabile ha un senso” mentre “ciò che è riciclabile non va assolutamente tassato“. La tassa era stata subito criticata, con motivazioni diverse, da più parti. Le associazioni delle imprese avevano rilevato che si tratta di un aggravio che ricadrà sui consumatori, mentre le associazioni ambientaliste come Legambiente e Wwf, pur salutando con favore una misura per arginare il consumo di plastica, avevano chiesto appunto che si distinguesse tra plastica riciclabile e non. Il titolare del Mef, Roberto Gualtieri, nello stesso convegno ha detto che la plastic tax sarà “applicata esclusivamente sui manufatti plastici destinati a essere usati una sola volta“, e ha fatto degli esempi, come “il bicchiere di plastica usa e getta e non il bicchiere di plastica riutilizzabile, il contenitore di plastica del supermercato e non il contenitore in plastica per uso casalingo, la bottiglietta di plastica e non le borracce in plastica“. La plastic tax, ha ribadito Gualtieri, “non contempla le plastiche biodegradabili che non saranno toccate, anzi, introduciamo incentivi per l’innovazione dei processi produttivi che sostengano la riconversione verso la produzione delle plastiche […]