La nostra Costituzione non riconosce esplicitamente la tutela dell’ambiente come principio fondamentale: il testo attualmente vigente dell’articolo 9 della Costituzione si limita a disporre la promozione dello «sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica» e la tutela del «paesaggio e [del] patrimonio storico e artistico della Nazione».
La Corte costituzionale, in mancanza di un esplicito riferimento all’ambiente, all’ecosistema, alla biodiversità, al rispetto degli animali e allo sviluppo sostenibile, ha tradizionalmente riconosciuto l’importanza della tutela dell’ambiente interpretando l’attuale articolo 9 insieme con l’articolo 32 della Costituzione: quest’ultimo riconosce la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività.
Nell’Atto Unico europeo del 1987 è stato inserito un espresso riferimento alla tutela dell’ambiente con uno specifico titolo rubricato «Ambiente» che ha costituito la prima base giuridica per una politica ambientale comune volta alla salvaguardia della qualità e della salubrità ambientale.
Più di recente questa impostazione è stata sviluppata anche dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (agli articoli 11 e da 191 a 193).
Nel 2001, con la riforma del titolo V della parte seconda della Costituzione è stato recepito l’indirizzo europeo ed è stato inserito un riferimento all’ambiente nell’ambito dell’articolo 117 della Costituzione, che disciplina la ripartizione di competenza legislativa tra lo Stato e le Regioni.
Questa riforma ha attribuito esclusivamente alla competenza dello Stato «la tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali».
In questo modo la materia è entrata nel tessuto normativo della Costituzione, ma in modo non organico perché si ammette la competenza dello Stato a legiferare su una materia di enorme rilevanza senza che questa sia inserita tra i diritti o trai principi fondamentali che la stessa Carta intende promuovere.
Adesso i tempi sono maturi per completare la disciplina costituzionale relativa alla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, in quanto tali riferimenti, alla pari con gli altri valori fondamentali, rappresentano una priorità per la società italiana nell’ambito delle sfide globali e pertanto non possono che essere considerate dall’ordinamento al massimo livello, vale a dire tra i principi fondamentali della Costituzione.
Per i suddetti motivi in questa XVIII legislatura sono stati presentati al Senato i tre seguenti disegni di legge.
Disegno di legge AS 83 della senatrice Loredana De Petris (Gruppo Misto-Liberi e Uguali) concernente la “Modifica all’articolo 9 della Costituzione in materia di protezione della natura”(titolo breve “Tutela costituzionale dell’ambiente”), comunicato alla Presidenza il 23 marzo 2018.
Disegno di legge AS 212 delle senatrici Loredana De Petris, Monica Cirinnà (PD) e Gabriella Giammanco (Forza Italia) concernente le “Modifiche agli articoli 9 e 117 della Costituzione in materia di tuteladegli animali, degli ecosistemi e dell’ambiente”, comunicato alla Presidenza il 3 aprile 2018.
Disegno di legge AS 1203 del senatore Gianluca Perilli (Movimento 5 Stelle), concernente la “Modifica dell’articolo 9 della Costituzione in materia di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, protezione della biodiversità e degli animali, promozione dello sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni”, comunicato alla Presidenza il 2 aprile 2019.
Il 1 ottobre 2019 la Prima Commissione Affari Costituzionali del Senato, dopo l’esito della riunione dell’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari ha stabilito di calendarizzare l’esame dei tre disegni di legge costituzionale n. 83, n. 212e n. 1203.
Il successivo 8 ottobre 2019 la Commissione ha deciso di svolgere una serie di audizioni, prima di assegnare eventualmente a un Comitato ristretto il compito di predisporre un testo unificato: nella seduta del 15 ottobre 2019 è stata confermata la decisione di avviare le audizioni informali sui tre disegni di legge costituzionale rispetto ai quali sono stati segnalati circa 150 esperti.