Il TAR Lombardia, ha accolto la richiesta di sospensiva, formulata da LAC, LAV, ENPA, LIPU, WWF, del provvedimento della Regione Lombardia, volto alla riapertura dei roccoli (enormi impianti di cattura, con le reti, degli uccelli selvatici, da regalare ai cacciatori ai fini dell’uso come richiami vivi, il tutto a spese dei contribuenti).
L’uccellagione legalizzata era stata approvata lo scorso 31 luglio dalla Giunta regionale lombarda – anche contro il parere negativo dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) e del Ministero dell’Ambiente.
Sabato scorso, proprio mentre le associazioni protestavano in un grande presidio organizzato a Milano davanti al Pirellone, sede della Regione, è stato pubblicato il decreto cautelare di sospensiva.
Nonostante questa pronuncia e benché la cattura di uccelli selvatici da utilizzare come richiamo nella caccia da appostamento sia stata oggetto di procedura di infrazione comunitaria per la violazione della Direttiva “Uccelli” del 1979, solo pochi giorni fa è stato emanato un altro decreto regionale di finanziamento pubblico dei roccoli, con il quale si regalano 200.000 euro a soggetti privati per la manutenzione di questi anacronistici impianti di cattura .
Attendiamo la diffida e l’annullamento da parte del Governo della delibera lombarda e la risposta della Commissione Europea alla nostra denuncia.
(Comunicato LAV pubblicato con questo titolo il 24 settembre 2019 sul sito online della LAV)
LOMBARDIA: SOSPESA UCCELLAGIONE
La Giunta regionale della Lombardia con deliberazione XI/2087 del 31 luglio 2019 autorizzava la cattura di uccelli con reti.
Le associazioni ENPA, LAC, LAV, LIPU e WWF, difese dall’avvocato Claudio Linzola, ricorrevano al TAR (sezione quarta) che con decreto monocratico 1202 del 23 settembre 2019 sospendeva la delibera impugnata
(LAC Liguria, 23 settembre 2019)