La recentissima dichiarazione del ministro Costa sulla necessità di una discarica “controllata”, fondamentalmente per gli scarti della raccolta differenziata e per gli scarti di lavorazione dei TMB di Roma, appare non solo giustificata dalle normative ma anche dal protrarsi da oltre cinque anni della pratica di esportare i rifiuti di Roma in tutti gli impianti del Lazio e di quasi tutte le regioni italiane del centro e del nord.
Roma produce il 60% dei rifiuti di tutto il Lazio ed ha bisogno di TUTTE le infrastrutture ed impianti necessari a puntare sui RIFIUTI PULITI RICICLABILI, anche se il livello della raccolta differenziata è tuttora fermo al 42% e quindi servirà ANCHE un impianto di smaltimento per gli SCARTI INDIFFERENZIATI prodotti.
Quello che non ci convince però è che mentre il ministro Costa continua a tenere in piedi la cabina di regia con la sindaca Raggi e con il governatore Zingaretti, la regione Lazio stia varando un Piano Gestione Rifiuti che solo a parole si basa sull’economia circolare e su una vera sostenibilità ambientale.
Di fatto stanzia il 90% dei fondi pari a 500 Milioni di euro per un mega-impianto per RIFIUTI SPORCHI INDIFFERENZIATI a Colleferro che “recuperi materiali senza alcun valore economico dagli scarti dei TMB di tutto il Lazio” mentre stanzia solo il 10% dei fondi pari a 50 Milioni di euro per TUTTO IL LAZIO ROMA COMPRESA, quindi UN DECIMO per le infrastrutture e gli impianti DEDICATI AI RIFIUTI PULITI RICICLABILI potenziando la raccolta differenziata domiciliare, le isole ecologiche, i centri di riuso e gli impianti di compostaggio.
Facciamo notare che dall’anno scorso e tuttora i rifiuti organici di Roma vanno negli impianti di compostaggio a Padova nel Veneto ed a Pordenone nel Friuli, appaltati con una spesa di oltre 30 Milioni di euro l’anno con cui si potrebbero costruire almeno 3-4 impianti di compostaggio a Roma stessa.