«Ho cercato Centinaio ma si è negato, non abbiamo avuto un normale passaggio di consegne». Così il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Teresa Bellanova a 24Mattino su Radio 24: «Il lavoro fatto dal mio predecessore purtroppo non mi è stato consegnato.
Prenderò tutto quello che di buono è stato fatto perché non arrivo con la furia di cancellare e perché dobbiamo garantire continuità del funzionamento delle istituzioni.
Non bisogna rivoltare come un calzino i ministeri ma farli funzionare».
L’imprenditore Carlo De Benedetti ha dichiarato che non voterebbe la fiducia a questo governo.
Commenta così la notizia Bellanova: «Rispetto De Benedetti e tutti gli imprenditori, noi non abbiamo avuto paura di andare al voto, ma quando si è classe dirigente bisogna valutare tutti gli strumenti che mette a disposizione la democrazia.
Io voterò la fiducia al governo perché quello che è accaduto scuote le coscienze democratiche, perché dobbiamo bloccare aumento dell’Iva.
Impedire che l’Italia venga isolata in Europa è una scelta di coraggio».
«Sugli Ogm voglio aprire un confronto rapidamente anche con le parti imprenditoriali, è un tema delicato che non va affrontato in modo azzardato», ha poi detto il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.
Che poi sulla vicenda della Xylella ha assicurato che «lavorerò con ci ha messo la testa e non con chi si è affidato agli sciamani.
All’interno del movimento 5 stelle, come all’interno di altri partiti, ci sono state frange estreme.
Non dobbiamo alimentare polemiche ma dare risposte a un settore che merita di tornare al centro del Paese».
E ancora: «Il nostro obiettivo non è alimentare polemiche.
È evidente che sulla Xylella non è stato fatto tutto quello che andava fatto: siamo stati condannati dalla Ue e parte della Puglia è devastata sia dal punto di vista economico che paesaggistico.
Ma non prevarrà – ha concluso la ministra – la polemica sulla politica».
Infine, il ministro Bellanova ha detto che «dobbiamo lavorare perché si arrivi alla ratifica del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Ue e Canada, con l’obiettivo di dare competitività al Sistema Italia. Finora si è parlato molto di porti chiusi alla disperazione ma – ha sottolineato – non si è parlato molto di porti chiusi alla contraffazione, che è una parte fondamentale della concorrenza sleale al Made in Italy».
(Articolo di , pubblicato con questo titolo il 10 settembre 2019 sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”)