“L’importante è sparare. All’insegna di una violenza contro la natura sempre più inaccettabile e con le pesantissime responsabilità degli amministratori regionali che continuano a regalare ai cacciatori l’anticipazione della stagione venatoria, si riapre domenica 1 settembre la caccia. In anticipo, perché dovrebbe cominciare la terza domenica di settembre“. Lo afferma l’Enpa (Ente nazionale protezione animali), a proposito dell’apertura della stagione venatoria. Nella quasi totalità delle regioni, prosegue la nota, “si sparerà a specie di avifauna le cui popolazioni sono fortemente in declino“, afferma l’Enpa aggiungendo che “si spara mentre i piccoli di alcune specie sono ancora immaturi o dipendenti dai genitori. Si spara nonostante la biodiversità sia sempre più provata dai cambiamenti climatici e la crisi ambientale sempre più forte. Si consente tutto ciò, volendo ignorare i morti e i feriti che questa crudele attività ogni anno causa, in barba al turismo naturalistico e alla sicurezza delle persone“. Ma, aggiunge la Protezione animali, “si spara anche contro la legge, contro i Tar, contro il Consiglio di Stato, contro le direttive Ue, contro le istituzioni: la commissione Europea aveva chiesto all’Italia, a luglio, di escludere dalla caccia la pavoncella e il moriglione, per il loro pessimo stato di conservazione, ma finora solo la Sicilia e il Molise hanno risposto alla lettera inviata dal ministro dell’Ambiente“. Tra le Regioni che hanno concesso la preapertura dell’attività venatoria “più generose” con i cacciatori, l’Enpa segnala “il Piemonte, il Veneto, il Molise e la Puglia, l’Emilia-Romagna, la Basilicata e la Campania“. Ma “l’arroganza della politica filo-venatoria e del continuo mancato rispetto delle leggi e del parere scientifico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) porta da anni le Regioni a subire sonore sconfitte. Ancora una volta, dunque, si apre anticipatamente una stagione venatoria fuorilegge, che ucciderà quel patrimonio indisponibile dello Stato […]