OLTRE 850 salmoni morti o forse anche di più.
E’ la strage registrata dagli studiosi che hanno fatto parte di una spedizione in Alaska lungo il fiume Koyokuk guidata da Stephanie Quinn-Davidson, direttrice della commissione ittica dello Yukon.
Obiettivo: verificare una moria di salmoni senza precedenti di tutte le specie, da quello rosso a quello rosa, segnalata nella zona.
Secondo gli studiosi, il bilancio potrebbe essere dieci volte maggiore di quello registrato, risultato inequivocabile di cambiamenti climatici che hanno danneggiato l’habitat uccidendo i pesci.
In assenza di tracce di lesioni e dopo aver escluso la presenza di parassiti o infezioni, gli esperti hanno messo in relazione la strage con la temperatura dell’acqua risultata sopra gli 81.7 gradi Fahrenheit (27 gradi Celsius), quando dal 2002 non aveva mai superato i 76 gradi (24,4).
(Articolo pubblicato con questo titolo il 17 agosto 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)