Secondo gli operatori del settore, il turismo enogastronomico ha oggi una grande importanza, non solo per chi viaggia, ma anche per la destinazione stessa. La quasi totalità concorda sul fatto che questo segmento del turismo sia in grado di generare benefici di natura economica, culturale e sociale, poiché lo sviluppo di esperienze a tema cibo, vino e birra (solo per citare i tre più ‘forti’) stimola il recupero e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico locale e una maggiore consapevolezza, nella comunità locale e degli operatori, della sua importanza. Tuttavia, solo la metà dei professionisti intervistati è soddisfatta di come le destinazioni stiano utilizzando questa risorsa, indice che si può e si deve fare di più e meglio. E’ quanto emerge dallo studio ‘2019 State of the food travel industry report’, pubblicato dalla World food travel association. Lo studio, che ha coinvolto ben 71 esperti di turismo enogastronomico di 25 nazioni chiamati a esprimere la propria opinione attraverso il metodo Delphi, restituisce un quadro molto aggiornato rispetto allo stato dell’industria del turismo enogastronomico, evidenziandone sia gli aspetti positivi sia le criticità, ma anche le opportunità di crescita e sviluppo futuro oltre alle sfide che attendono gli operatori del settore, scrive l’AdnKronos. Il sempre più diffuso utilizzo dei social media nella comunicazione di queste esperienze, unita alla maggiore conoscenza da parte dei viaggiatori circa l’enogastronomia locale, sono fattori che stanno contribuendo alla crescita di questo segmento del turismo. Si delinea così uno scenario positivo, anche alla luce del crescente numero di Millennials e dei più giovani che ricercano questo tipo di esperienze quando viaggiano. Ma, ai fini di valorizzare di più e meglio le risorse a disposizione, i professionisti del settore ritengono che si debba trovare una risposta ad alcune criticità: per esempio, la difficoltà delle piccole e medie imprese a […]