Un autentico scempio ambientale annunciato, quasi 250 ettari di terreni agricoli e formazioni boscose della Tuscia perderebbero le loro caratteristiche ambientali, paesaggistiche, socio-economiche per diventare una distesa di pannelli fotovoltaici di dubbia utilità. Si tratta del progetto per la realizzazione di un “Impianto fotovoltaico a terra della potenza di circa 150 MWp connesso alla RTN”, proposto dalla società energetica romana DCS s.r.l., in località Pian di Vico, nel Comune di Tuscania (VT). Il progetto di centrale fotovoltaica di Pian di Vico non è l’unico, purtroppo: altri dieci progetti analoghi sono stati presentati per la procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.), mentre a breve sembra che verrà richiesta la pronuncia di compatibilità ambientale (V.I.A.) anche per altri tre impianti di produzione energetica da fonte fotovoltaica nei Comuni di Tuscania (loc. Poggio della Ginestra), Tarquinia (loc. Casalone) e Viterbo (loc. Castel d’Asso). Centinaia e centinaia di ettari di terreni agricoli e boscati stravolti dalla speculazione energetica, senza che venga eliminata nemmeno una centrale elettrica alimentata da fonti fossili. La realizzazione di questi progetti energetici snaturerebbe radicalmente alcuni dei più pregiati paesaggi agrari della Tuscia con pesanti impatti sull’ambiente e sui contesti economico-sociali locali. Ma non finisce qui. Assotuscania, Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, Italia Nostra, LIPU – BirdLife Italia, Mountain Wilderness Italia e Pro Natura in questi giorni hanno avviato una serie di azioni legali per scongiurare questo scempio ambientale annunciato. Ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica e connessi interventi ad adiuvandum (curati dall’avv. Rosalia Pacifico, del Foro di Cagliari) che impugnano la determinazione n. 98135 del 6 febbraio 2019 (e la successiva autorizzazione unica) “con la quale la Regione Lazio, disattendendo i pareri negativi espressi dalla competente Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ha concluso positivamente la procedura di valutazione di impatto ambientale per il progetto” di realizzazione di un “Impianto fotovoltaico a terra della potenza di circa 150 MWp connesso alla RTN”, progettato a Pian di Vico (Tuscania). Anche il Ministero per i Beni e Attività Culturali – Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha proposto formale opposizione (art. 14 quinques, comma 1°, della legge n. 241/1990 e s.m.i.) davanti al Consiglio dei Ministri, che tuttavia ancora non si è pronunciato. Rilevanti e insanabili le illegittimità riscontrate. Nell’ambito del procedimento di valutazione […]