Secondo l’International Food Policy Research Institute (Ifpri), lo studio “Combining the effects of increased atmospheric carbon dioxide on protein, iron, and zinc availability and projected climate change on global diets: a modelling study”, pubblicato su The Lancet Planetary Health da un team di ricercatori statunitensi e australiani, è «fino a oggi, la sintesi più completa degli impatti dei cambiamenti climatici sulla disponibilità globale di sostanze nutritive» e rileva che, «nei prossimi 30 anni, i cambiamenti climatici e l’aumento di CO2 potrebbero ridurre significativamente la disponibilità di nutrienti essenziali, rappresentando un’altra sfida per lo sviluppo globale e per la lotta per la fine della denutrizione». Infatti, come ha sottolineato anche il recente rapporto di 5 Agenzie Onu, una delle maggiori sfide per ridurre la fame e la denutrizione in tutto il mondo è produrre alimenti che forniscano non solo un numero sufficiente di calorie, ma che rendano anche disponibili abbastanza nutrienti necessari. Il nuovo studio lancia un forte allarme: nei prossimi 30 anni, cambiamento climatico e più alti livelli di CO2 potrebbero ridurre significativamente la disponibilità di proteine, ferro e zinco, con tanti saluti a chi, come Vladimir Putin e non solo, è convinto che il global warming favorirà l’agricoltura nell’Artico. Lo studio stima che «gli impatti totali degli shock dei cambiamenti climatici e degli livelli elevati di CO2 nell’atmosfera ridurranno la crescita della disponibilità globale pro capite di proteine, ferro e zinco rispettivamente del 19,5%, 14,4% e 14,6%.» Uno degli autori dello studio, Timothy Sulser, senior scientist dell’Ipfri, spiega: «Recentemente, abbiamo fatto molti progressi nella riduzione della denutrizione nel mondo, ma la crescita della popolazione globale nei prossimi 30 anni richiederà un aumento della produzione di alimenti che forniscano nutrienti sufficienti. Questi risultati suggeriscono che i cambiamenti climatici potrebbero rallentare i progressi nel miglioramento della nutrizione globale, rendendo semplicemente meno disponibili i […]