Altro che “Roma pulita in 7 giorni“. Ora la situazione rischia di precipitare davvero. L’ordinanza della Regione Lazio con la quale si imponeva agli impianti privati del Lazio di dare precedenzaassoluta ai rifiuti della Capitale, evidenzia già tutti i suoi limiti. Perché nell’ansia di redigere un ferreo cronoprogramma da far rispettare alla società capitolina Ama Spa, Nicola Zingaretti non ha fatto i conti con gli arcigni imprenditori del settore, da sempre tutt’altro che disposti a fare beneficienza. A guidare la rivolta (anche se lui lo smentisce affermando che “non è volontà nostra ostacolare la pianificazione regionale”) è la Rida Ambiente di Aprilia – in provincia di Latina ma a pochi chilometri dalla Capitale – di proprietà di Fabio Altissimi, che aveva già annunciato nella serata di venerdì che non rispetterà il diktat del Governatore, non concedendo ad Ama nuovi spazi di manovra per portare i rifiuti della raccolta straordinaria. Anzi, lancia il guanto di sfida, annunciando che sarà costretta a diminuire ulteriormente le quantità conferite. “Rida Ambiente sta già operando all’interno dell’ordinanza della Regione Lazio – precisa la società di Aprilia – Proprio in ottemperanza dell’ordinanza, che ribadisce le soglie di trattamento, che noi ci troviamo in condizione di accettare soltanto i conferimento quantificati dalla Regione con nota del 5 luglio, proprio alla luce e in accoglimento delle osservazioni che Rida aveva formulato”. Quanto alla riduzione, dice ancora l’azienda, “sarà imposta dalla annunciata manutenzione del termovalorizzatore di Acea, che comporterà una riduzione del 30 per cento della sua capacità, come confermato dalla stessa Acea”. Ma l’ordinanza regionale posticipa qualsiasi manutenzione al 12 agosto. LA POSSIBILE CORSA AL TAR DEI PRIVATI – Ma non è tutto. Secondo indiscrezioni raccolte da IlFattoQuotidiano.it se la Regione formalizzerà delle sanzioni, alcune società private presenteranno ad un ricorso al Tar, con applicazione immediata. Lo stop al provvedimento avrebbe un triplice effetto. Intanto permetterebbe ai proprietari dei tmb di non rispondere all’ordinanza regionale, proseguendo in applicazione ai contratti ordinari con i criteri predeterminati; in secondo luogo, sospende ogni […]