Emergenza rifiuti, interviene la Regione. Ecco l’ordinanza: obblighi per gli impianti e prescrizioni per Ama

 

Ci pensa la Regione.

La crisi rifiuti romana non accenna a migliorare?

Si passa alle “maniere forti”.

La Pisana emanerà un’ordinanza rivolta ai gestori degli impianti regionali e ad Ama.

La disposizione avviene “per motivi di urgente necessità di tutela dell’ambiente” e si tradurrà in due linee d’azione.

La prima: gli operatori di tutte le strutture che trattano e smaltiscono i rifiuti della Capitale dovranno necessariamente garantire la massima operatività, con obbligo ad accogliere l’immondizia al massimo della loro capienza.

Il riferimento è sia ai Tmb (impianti di trattamento meccanico biologico) sparsi sul territorio tra Aprilia, Viterbo, Frosinone, ma anche agli ultimi anelli della catena del ciclo: le discariche e il termovalorizzatore di Acea che ricevono Cdr e scarti finali. 

La seconda: anche Ama deve fare la sua parte. 

Così una serie di prescrizioni sono rivolte alla partecipata. 

“L’ordinanza – spiegano dalla Regione Lazio –  indicherà un preciso cronoprogramma di azioni da realizzare da parte della società con l’obiettivo di raccogliere in breve tempo tutti i rifiuti attualmente giacenti sulle strade della Capitale, ripulendo e ripristinando le condizioni di igiene e di decoro urbano.

Quindi da un lato raccolta spinta al massimo e con tutte le forze in campo.

Dall’altro però ci sarà l’obbligo anche di “assicurare la funzionalità di idonee infrastrutture logistiche.

Vedi le “stazioni di trasferenza e le aree di trasbordo”.

Oltre alla possibilità di dotarsi di ulteriori “impianti di trattamento mobili”.

Su modello del tritovagliatore già presente a Ostia.

Ama sarà anche obbligata a “ristabilire il regolare e tempestivo pagamento dei fornitori aziendali”.

L’ordinanza arriva a seguito di una 24 ore di incontri e riunioni tra i soggetti in campo, Comune e Regione, e il ministero dell’Ambiente. 

Di ieri una lettera inviata dalla sindaca Virginia Raggi al premier Conte per chiedere proprio uno strumento che obbligasse di fatto gli impianti del Lazio a trattare i rifiuti di Roma.

Nelle ultime settimane infatti alcuni gestori avevano abbassato i quantitativi accolti per mancanza di sbocchi in discarica.

E se è vero che la Regione aveva assicurato la disponibilità degli stessi ad aumentare le tonnellate, con l’ordinanza non si può più scegliere: aiutare la Capitale in affanno diventa obbligatorio.

Ma attenzione, non finisce qui.

Zingaretti ha accolto la richiesta della sindaca, ma prevedendo una serie di obblighi anche per la partecipata capitolina.

Tra le righe: la responsabilità del caos vanno cercate anche nel servizio di raccolta, decisamente malridotto in termini di mezzi e risorse disponibili.

Anche Ama deve fare i compiti. 

 

(Articolo di Ginevra Nozzoli, pubblicato con questo titolo il 3 luglio 2019 sul sito online “Roma Today”)

 

 

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