“Qua come c’è un po’ di caldo ci facciamo male”. Perché quella roba puzza, crea percolato nei capannoni e continua a “fumare”, anche quando viene trasportata e stesa sui terreni agricoli. Meglio interrarla nei campi, pagando i proprietari. Pazienza se si creano “danni irrimediabili e devastanti per l’ambiente e la salute pubblica”. Il problema, ai titolari del gruppo Sep srl, Società Ecologica Pontina, non interessa. Tanto da cedere a diverse aziende dell’Agro pontino il loro compost farlocco, certificato da analisi chimiche falsate, nel quale ai rifiuti organici venivano mischiati scarti di ogni tipo: vetro, plastica, metalli vari. Perfino siringhe. Pagando i proprietari perché se lo prendessero, per risparmiare sullo smaltimento. E i proprietari dei campi lo seppellivano e poi ci coltivavano “olivi e granturco”. Sono inquietanti i risvolti dell’indagine della Dda di Roma sulla società di smaltimento rifiuti – fra le principali del Lazio – secondo gli inquirenti gestita “in maniera occulta” anche dal dirigente della Regione Lazio, Luca Fegatelli. Una “condotta criminale” che, secondo quanto emerge dalla lettura del decreto di sequestro preventivo emanato dal Tribunale di Roma, “andava avanti da anni”. La Sep è autorizzata da Provincia e Regione a gestire 50mila tonnellate l’anno di rifiuti per produrre quello che in gergo tecnico è definito “ammendante compostato misto“, materiale ricavato dalla lavorazione della frazione umida degli scarti urbani, degli avanzi dell’industria agroalimentare e dei fanghi di depurazione biologica (la parte solida contenuta nelle acque reflue), che in genere viene venduto alle aziende agricole e utilizzato come fertilizzante in campagna. Ma questo lavoro l’azienda di Pontinia lo fa male, non rispetta le leggi e nel compost, insieme all’umido che arriva dai Comuni della provincia, tritura plastica, vetri e metallo sminuzzando tutto in particelle superiori ai 2 millimetri. Producendo, cioè, una “sostanza qualificabile a tutti gli effetti come rifiuto” che andrebbe smaltita in discarica “e non certo idoneo (anzi nocivo) allo spargimento come fertilizzante sui terreni agricoli”. Il che è proprio quello che fa la Sep che, […]