LONDRA – Stando a bookmaker londinesi, autorità mondiale nel campo delle scommesse, non ci sono dubbi: la grande favorita per il prossimo Nobel per la pace è Greta Thunberg, l’attivista svedese di 16 anni che ha dato il via al movimento globale dei “FridaysForFuture” che lotta contro i cambiamenti climatici.
Una candidatura che – come riferisce oggi la Welt, relega al ruolo di outsider personaggi del calibro di Angela Merkel, Donald Trump o Papa Francesco.
Così, dopo esser stata già nominata donna dell’anno dai giornali svedesi e mentre si annuncia una laurea honoris causa presso l’università belga di Mons, presto il nome della ragazza potrebbe figurare accanto a quelli di Martin Luther King, Nelson Mandela, Willy Brandt, Madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu e il Dalai Lama.
Il Premio viene assegnato annualmente dal Comitato per il Nobel norvegese, composto da cinque persone scelte dal Parlamento norvegese.
L’ultimo riconoscimento fu attribuito il 5 ottobre 2018 al ginecologo congolese e all’attivista yazida vittima dei crimini dell’Isis in Iraq, “per i loro sforzi volti nel porre fine all’uso della violenza sessuale come arma di guerra e conflitto armato“.
I bookmaker di Ladbrokes, per esempio, in caso di vittoria della giovanissima attivista svedese, ad oggi offrono 3 sterline su ogni sterlina spesa: in altre parole, danno Greta 1 a 3, una probabilità del 33%.
Tra i “concorrenti” dell’attivista svedese qualche chance sembra avercela la premier neozelandese Jacinda Ardern, che aveva impressionato il mondo per la sua posizione ferma e al tempo stesso compassionevole dopo gli attentati alle moschee di Christchurch, ma che si ferma al 17%.
Seguono l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr), all’11%, e Reporter senza frontiere, al 9%.
Papa Francesco è staccato di diversi punti, visto che non va oltre il 6%.
Altri bookmaker sono ancora netti: per Uniber le possibilità di Greta si aggirano al 44%, per Betway arriva al 50%.
Come ricorda la Welt, Betway dà la cancelliera Angela Merkel al 12% e i Donald Trump al 10%.
Sulla carta, non c’è partita contro la piccola Greta.
(Articolo pubblicato con questo titolo l’11 giugno 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)