È “strage” di alberi nelle città d’Italia. Da Terni a Frosinone, da Firenze a Bologna, da Trieste a Caserta, passando per i comuni più piccoli dove i centri urbani non sono certo paragonabili alle metropoli. Pini domestici soprattutto, ma anche pioppi, lecci, eucalipti. Le amministrazioni locali devono eseguire lavori sul manto stradale, rimuovere radici, scongiurare pericolose cadute. Così migliaia di fusti non malati vengono tagliati preventivamente. Fra le proteste della gente. In viale Gramsci a Napoli, il 27 febbraio scorso, alcuni residenti sono scesi in strada dopo il taglio di ben 5 pini in poche ore. A Rovereto, i primi giorni di maggio, è dovuta addirittura intervenire la polizia per sedare gli animi e “scortare” gli operai intenti a eseguire i lavori ordinati dal Comune in viale Trento. Stessa cosa stava per accadere prima di Pasqua a Foggia, con il sindaco Franco Landella sommerso dalle critiche. L’ABBATTIMENTO DIFENSIVO – E cosa dire di Roma, dove nonostante il nuovo regolamento sul verde approvato in Giunta, il servizio giardini capitolino ha provveduto a tagliare centinaia di alberi in tutta la città. Proprio i giardinieri comunali recentemente sono risaliti a 374 unità contro i 180 dipendenti del 2016, ma anche contro gli oltre 1.200 di inizio secolo: numeri che hanno “costretto” il Campidoglio a rivolgersi spesso a cooperative private, con bandi al massimo ribasso. A Genzano, nei pressi della Capitale, l’amministrazione comunale nel dicembre 2018 ha ordinato il taglio di ben 30 alberi monumentali fra querce e castagni, “operazione sicurezza” di cui la politica e’ poi arrivata a pentirsi, con un assessore che si era addirittura offerto di “risarcire” la comunità con 6 mesi del proprio stipendio, da devolvere alla piantumazione di nuovi fusti. “In realtà molto spesso gli alberi non sono malati o a rischio caduta – spiega a IlFattoQuotidiano.it Gian Pietro Cantiani, dottore forestale e consigliere della Società Italiana Arboricoltura – I pareri degli agronomi comunali si basano non sul presente, ma sul futuro: devo rifare la […]