Pioppi potati in maniera drastica. A fine giugno. E ramaglie accatastate sul marciapiede. L‘intervento di manutenzione riservato a due alberi di via Alessandro Severo, ha risvegliato i peggiori incubi a San Paolo. I traumi del passato Due anni fa, durante la gestione commissariale della Sindaca, il quartiere è stato protagonista d’ interventi radicali. A farne le spese, in quel caso, furono tutte le robinie presenti in via della Villa di Lucina. Ma anche una ventina di grossi pioppi neri che impreziosivano i marciapiedi di viale Giustiniano Imperatore. Oggi, al loro posto, rimangono le immancabili ceppaie. Non ne è stata rimossa nessuna. E spesso sono tristemente contornate da transenne, pollai e piante infestanti. La valutazione Sempre in viale Giustiniano Imperatore sono stati visti in azione, nella mattinata di venerdì 28 giugno, gli operai del Servizio Giardini. Stavano potando le chiome d’uno dei pini disseminati lungo lo square centrale. “I pini, come i pioppi, andrebbero toccati il meno possibile – valuta Fausto Gargaglia storico attivista dei Verdi e delegato municipale all’Ambiente – le chiome dei pini formano una chioma quasi impenetrabile, compatta, tale da resistere anche alle peggiori folate di vento. Potandoli, contrariamente a quanto si crede, li si indebolisce”. Potature e capitozzature Se l’intervento sui pini potrebbe essere giustificato da ragioni di sicurezza, anche per la presenza dei parcheggi sottostanti, rimane difficile comprendere il drastico taglio dei rami a cui sono andati incontro i pioppi di via Alessando Severo. “Purtroppo si capitozzano alberi sani a cui, probabilmente, sarebbe bastato effettuare delle semplici potature di contenimento” valuta Gargaglia. La spiegazione del Municipio “Nei giorni scorsi ci sono state delle raffiche di vento che hanno causato lo sradicamento di un intero albero in via Pincherle e la rottura di rami in via Lilio, via Torricola, sulla Colombo ed anche su via Ardeatina – racconta Michele Centorrino, l’assessore all’Ambiente del Municipio VIII – detto questo, finché c’era l’Assessora Montanari, […]