Finalmente sarà possibile riciclare e riutilizzare i materiali che compongono pannolini, pannoloni e assorbenti una volta utilizzati.
La tecnologia è già pronta, ora c’è anche la legge.
Finora, infatti, le “materie prime seconde” – cioè il risultato del processo di trasformazione – continuavano a essere considerate come rifiuto.
E come tali erano invendibili.
Mancava un decreto.
E il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha annunciato di averlo firmato.
Il cosiddetto “end of waste” mette nero su bianco su come si riciclano questi prodotti e come devono essere trattati perché possano essere considerati materie prime seconde.
Il decreto diventerà operativo non appena verrà pubblicato in Gazzetta ufficiale e secondo Costa “permetterà di far decollare un’industria tutta italiana, creando tantissimi nuovi posti di lavoro. Si potranno quindi recuperare e non mandare a incenerimento o discarica ben 900.000 tonnellate l’anno di rifiuti“.
Questo è l’ammontare dei prodotti assorbenti che ogni anno finiscono in discarica come rifiuti indifferenziati.
La legge appena approvata era molto attesa in Italia.
Perché è nel nostro Paese che si trova il primo impianto al mondo in grado di riciclare pannolini e trasformarli in nuovi oggetti come grucce, mollette, imballaggi industriali e nuovi materiali assorbenti.
Si trova in provincia di Treviso, è gestito dall’azienda di servizi ambientali Contarina ed è il frutto della tecnologia di Fater Smart, società parte del gruppo Fater Spa, la joint venture tra Procter & Gamble e gruppo Angelini che produce le linee Pampers, Lines e Tampax.
Fino ad ora l’impianto ha funzionato solo al 15% e dopo l’entrata in vigore del decreto end of waste potrà finalmente operare a pieno regime e su scala industriale.
Ma anche quando funzionerà al 100%, non potrà servire un bacino di utenza superiore al milione di persone: per coprire il fabbisogno italiano ne servirebbero novanta.
Già alcune regioni si sono dette interessate a realizzare impianti come quello veneto; la possibilità di poter vendere le materie prime seconde è notevole incentivo per fare l’investimento.
A monte, naturalmente, i Comuni interessati devono fare la raccolta differenziata dei pannolini.
Ma in questo senso il nostro Paese è molto più avanti rispetto al legislatore: sono già 12 milioni gli italiani che possono conferire questi rifiuti in appositi bidoni.
Solo che tra poco, anziché finire in discarica insieme all’indifferenziato, potranno essere smaltiti e rigenerati.
(Articolo di Federico Formica, pubblicato con questo titolo il 20 maggio 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)