Dopo mesi di silenzio da parte di Enel green power sul futuro della geotermia in Italia, in questa fase politicamente molto delicata con il rinnovo degli incentivi in bilico, si è tenuto a Roma l’annunciato confronto nazionale con le categorie sindacali per meglio comprendere la volontà aziendale sui possibili sviluppi e investimenti che riguardano questa fonte rinnovabile, ad oggi coltivata per usi geotermoelettrici soltanto in Toscana. Come riportano dalla Filctem-Cgil Enel ha affrontato in primis i temi della sicurezza e salute, con l’obiettivo di migliorare i risultati aziendali, mentre sul capitolo sostenibilità sono stati ricordati i progetti di teleriscaldamento, forniture di calore a 5 complessi serricoli, il progetto “Comunità del cibo ed energie rinnovabili” e il teleriscaldamento per piccole e medie imprese ed attività turistiche e ricettive. Per quanto riguarda invece gli investimenti in programma sul territorio, sono due i macrosettori affrontati: come riassume il sindacato da una parte «i costi di esercizio degli impianti cresceranno di circa 2,1 milioni di euro a cui si aggiungono più consistenti investimenti di sviluppo per circa 38 milioni di euro destinati a ripotenziamenti, rinnovamenti e nuovi pozzi», dall’altra nelle perforazioni è previsto «un progetto di recupero potenza attraverso un miglior sfruttamento dei campi, con investimenti nel triennio 2019 – 2021 pari a circa 100 milioni di euro per la realizzazione di 11 pozzi che sommati alle attività già previste e in fase di completamento garantiscono la piena operatività dei tre equipaggi di perforazione». Affrontando le criticità aperte sul fronte regolatorio, Enel green power non si è soffermata soltanto sul tema degli incentivi ma ha evidenziato quattro punti di attenzione: la scadenza delle concessioni minerarie al 2024, rispetto alla quale non è stato emanato un decreto che definisca le modalità di gara; la legge regionale che introduce nuovi obblighi per lo sviluppo del settore; il […]