VENEZIA – Fra le acque di fronte a Fondamente Nove, proprio davanti all’isola di San Michele, una papera starnazza nuotando fra un cumulo di rifiuti di plastica. Sembra triste, quasi oppressa , mentre fluttua districandosi tra bottigliette, cassette di polistirolo, palloncini e rifiuti plastici di ogni tipo che galleggiano sbattendo sul bagnasciuga. Ma la papera ha una speranza: per aiutare lei e l’ambiente decine di volontari insieme ai calciatori del Venezia, tutti arrivati a piedi o a bordo di barche con motori elettrici, si sono infilati guanti, armati di sacchetti e hanno iniziato a ripulire. Alla fine, dopo più di cinque ore di lavoro, sabato scorso hanno raccolto oltre 1,5 tonnellate di rifiuti. E’ una bella iniziativa quella andata in scena nel weekend in cinque diverse aree della laguna, dal Tronchetto a San Piero passando per San Michele: i giocatori della squadra di calcio di serie B insieme ai ragazzi dell’associazione Venice Calls e i membri di Venice Kayaks e Classic Boat Venice, servizio di barche old style tutte elettriche, si sono uniti per liberare la laguna dalla plastica. Hanno chiamato la giornata “Kick Plastic Out”, un calcio necessario a un problema reale: Legambiente racconta infatti che la laguna, in particolare l’area del centro storico, presenta 5 volte la concentrazione di plastiche rispetto al mare Adriatico. Un problema, spiega la dorsale locale dell’associazione, dovuto a un mix di fattori: dall’inciviltà dei turisti che inquinano i rii gettando spazzatura sino a vento, correnti e mala gestione che trasformano alcuni punti della laguna, specialmente le secche, in vere e proprie discariche galleggianti. “Si ritrovano rifiuti nei canali almeno ogni 10 metri e bottiglie di plastica ogni 57 metri. Il rifiuto principale risulta la plastica con un 90% di presenza, e ancor più grave è che essa impiega tempi di centinaia di anni […]