Circola in Campidoglio un’ipotesi che avrebbe del clamoroso: il ritorno di Pinuccia Montanari sulla sua poltrona, quella di assessore all’Ambiente, dopo il caso deflagrato la scorsa settimana con le sue dimissioni a causa del bilancio Ama bocciato dalla giunta. Della questione rifiuti – dai conti «congelati» dell’Ama all’uscita di scena in polemica di Montanari – si è parlato nella notte durante il vertice di maggioranza M5S. Assessori e consiglieri intorno alla sindaca Raggi per analizzare le soluzioni alla grana che, con uno sciopero pendente, rischia di mandare nuovamente in tilt la Capitale. E sono soprattutto i consiglieri grillini a fare pressing sulla sindaca per una «restaurazione» all’Ambiente, in molti dicono che «magari Montanari torna, sarebbe un peccato non portasse a termine tanto lavoro». Il dato che alcuni consiglieri grillini portano a sostegno dell’ipotesi ritorno di Montanari, del resto, può essere interpretato sia come indizio sia come (loro) speranza: «Non mi risulta che Raggi abbia ancora ratificato le dimissioni, quindi una possibilità c’è. Aspettiamo e vediamo», dice Simona Ficcardi, pizzicata alla buvette tra i consiglieri Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente, e Paolo Ferrara, uno dei pezzi forti della maggioranza. E, in effetti, senza ratifica un ripensamento generale è sempre possibile, anche se ciò comporta almeno due retromarce. Il problema, infatti, sarebbe la formula «irrevocabile» con cui l’ex assessora è uscita di scena sbattendo il portone del Palazzo senatorio. «Beh, sicuramente dovrebbe essere la sindaca a richiamarla», riflette Ficcardi. Che, sì, è la consigliera che esce allo scoperto, anche se Diaco e Ferrara annuiscono, il secondo per giunta rinforzando scherzosamente il concetto («Ma sì, dai che si aggiunta tutto»). Ma di sicuro non è l’unica a sperare in un ritorno, e a lavorare di pressing su Raggi affinché faccia il primo passo per un riavvicinamento che fino a ieri, per i […]