Archivi Giornalieri: 5 Febbraio 2019
La proposta di legge sulla ‘ripublicizzazione’ dell’acqua è pronta per approdare nell’Aula della Camera, dopo l’esame del dl Semplificazione e del dl Carige, quindi si presume per l’inizio di marzo. Dopo aver svolto un ampio ciclo di audizioni, la commissione Ambiente ha adottato come testo base quello della deputata M5S Federica Daga, che si trovava all’esame con quello di Chiara Braga del Pd. Il termine per la presentazione degli emendamenti è stato posto per l’8 febbraio. Le posizioni in campo sono diverse. E proprio nella maggioranza potrebbero venire fuori le divergenze più profonde. Per i pentastellati la pdl “incarna la volontà popolare espressa con il voto del referendum del 2011” e ha il sostegno, manifestato più volte, del presidente della Camera Roberto Fico; per il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro il risultato popolare rappresenta “una vittoria della democrazia“. Mentre in tanti, a cominciare da Braga, hanno messo in evidenza il “silenzio” della Lega sulla questione. Cosa che – a quanto si apprende – potrebbe risolversi nella ricerca di un “compromesso”, dal momento che il Carroccio pensa necessario approvare una legge di questo tipo ma senza esporre il Paese a rischi sul piano pratico della gestione e sul versante dei conti pubblici. Inoltre ci sarebbe un nodo politico, di carattere locale con ripercussioni a livello nazionale, che terrebbe in sospeso un po’ di più la Lega; e cioè il fatto che gli amministratori dei Comuni del nord, proprio dove il servizio idrico va meglio, sarebbero in agitazione e preoccupati dal provvedimento. Molti, dalle opposizioni hanno manifestato perplessità al testo, chiedendo un’apertura rispetto a eventuali proposte di modifica. Il potenziale impatto per lo Stato della legge sulla ripublicizzazione dell’acqua, che riforma il servizio idrico riportandolo sotto la mano pubblica, potrebbe essere di circa 15 miliardi di euro. La […]
«Occuparsi dell’ambiente, dedicargli un po’ del proprio tempo, conoscere il territorio in cui si vive, imparare a fare campionamenti, condividere un grande progetto scientifico è un’attività certamente utile, ma, allo stesso tempo, anche molto divertente». E’ quel che propone ai giovani VolontariXNatura, il progetto nazionale di Legambiente finanziato dal ministero del lavoro e delle politiche sociali (progetti finanziati con avviso n.1/2017) e cofinanziato dal Parco nazionale dell’Aspromonte. «Un’iniziativa che punta diffondere la pratica del volontariato tra gli under 36 – spiega il Cigno Verde – realizzando un grande progetto di monitoraggio scientifico partecipato. Un’esperienza educativa non formale, che propone l’apprendimento learning by doing, allo scopo di stimolare un rinnovato interesse verso il volontariato e al contempo rafforzare le competenze scientifiche dei ragazzi». Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente, sottolinea che «è un progetto molto ambizioso di citizen science che coinvolge in modo attivo ragazze e ragazzi delle scuole e delle università in azioni di monitoraggio e tutela ambientale. L’idea da cui nasce VolontariXNatura è semplice: il volontariato ambientale può dare un contributo molto importante alla conoscenza del territorio, con campagne di raccolta dati e azioni di sensibilizzazione, come dimostrano le tante esperienze che Legambiente ha già messo in campo in questi anni. Aumentare la consapevolezza riguardo l’ambiente che ci circonda, inoltre, ci aiuta a prendercene cura e a sentirlo nostro, rafforzando il senso di comunità e soprattutto di corresponsabilità, fattore indispensabile. I destinatari del progetto sono le giovani generazioni perché oggi più che mai è necessario consegnare il pianeta a persone attente e capaci di salvaguardarlo e che sappiano interpretare i fenomeni che lo coinvolgono, sicuramente meglio di come ha fatto chi li ha preceduti». Ognuno può contribuire al risultato della campagna, mettendo i propri dati insieme a quelli degli altri, esattamente come i pixel che compongono la grafica del progetto, pensato sotto […]
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa sta con i lupi. “L’ho sempre detto e lo ripeto: lupi e orsi non si uccidono”, così con un post sul proprio profilo Facebook il ministro, di ritorno dal Trentino-Alto Adige, dove ha incontrato i presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano, Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher. L’ex generale ha spiegato di aver condiviso il Piano Lupo, che prevede 23 punti, “per gestire la convivenza e mitigarne gli effetti senza abbattimenti. Non è un mistero che abbiamo posizioni lontane – continua Costa -, ma non per questo inconciliabili. Dopo questa mia visita in Trentino-Alto Adige depositerò alla conferenza permanente Stato-regioni il Piano Lupo, completato con il prezioso supporto dell’Ispra”. Nessun abbattimento, quindi, ma un percorso di convivenza con gli animali. Il piano, ha spiegato il ministro, prevede un milione di euro “per mettere in campo azioni sperimentali di mitigazione specifiche per i territori”. L’attenzione per lupi e orsi, però, va accompagnata alla convivenza con le attività umane: “Quello che va bene in una valle può non essere adeguato per un’altra”, ha aggiunto, spiegando che il piano va calato “nelle realtà locali, per ascoltare le esigenze degli agricoltori“. (Articolo pubblicato con questo titolo il 3 febbraio 2019 sul sito online “Ambiente & Veleni” del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)