ROMA – I ciclisti sono i pendolari in città che respirano meno gas tossici e polveri sottili, perché sono quelli che si muovono più rapidamente e quindi sono meno esposti allo smog.
Lo rivela una ricerca svolta a Leeds in Gran Bretagna dalla locale università.
I ricercatori hanno preso in considerazione quattro tipi di pendolari: in auto, autobus, bicicletta e a piedi.
Ciascuno è stato dotato di un rilevatore dell’inquinamento ed ha percorso 4 km nelle ore di punta sui percorsi dei pendolari per entrare ed uscire da Leeds.
La rilevazione è stata condotta a giugno.
I ciclisti sono risultati quelli che impiegano meno tempo e inalano meno veleni: 11 minuti e 12 milioni di particelle.
I passeggeri dei bus hanno impiegato 25 minuti e inalato 25 milioni di particelle, quelli delle auto 20 minuti e 21 milioni di particelle.
I più sfortunati sono quelli che vanno a piedi: in 35 minuti hanno aspirato nei polmoni 55 milioni di particelle.
La buona performance dei ciclisti secondo i ricercatori di Leeds è dovuta al fatto che impiegano meno tempo per muoversi e quindi sono meno esposti agli inquinanti.
Le piste ciclabili migliorano ancora la loro situazione: stare lontani un metro o due dal traffico taglia di un quarto l’esposizione, senza contare che sulla ciclabile si impiega meno tempo per andare al lavoro e quindi si respira meno smog.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 14 dicembre 2018 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)